Pelé, la leggenda passata per San Marino

La Perla Nera visitò il Titano nel marzo 1966 e poi di nuovo nel giugno 1967. Tre volte mondiale, protagonista della rovesciata più famosa del cinema nel 1981.

Pelé, la leggenda passata per San Marino.

A 82 anni è morto Pelé, l'unico calciatore della storia a vincere tre mondiali. La rovesciata perfetta, immagine simbolo del film di John Huston del 1981, è solo una delle tante alle quali è possibile associare Pelé. La scena simbolo di “Fuga per la vittoria”. Pelé aveva già 41 anni quando venne realizzata quella scena perfetta sul cross di Ardiles, poi montato con Bobby Moore e girata solo una volta.

Edson Arantes do Nascimento era per tutti semplicemente Pelé, una leggenda del calcio, in una carriera unica, tra gol e mondiali. Tre volte campione del mondo, la prima volta nel 1958 segnando in finale a soli 17 anni. Poi Cile '62 e Messico '70 con quel poderoso colpo di testa nella finale contro l'Italia, per un altro pezzo di leggenda che ha fatto di Pelé “O Rei”. Il re del calcio internazionale che ha ispirato passione e fantasia.

Il calciatore più iconico della storia, passato anche per la Repubblica di San Marino. Era il marzo del 1966, Pelé era in viaggio di nozze in Europa e il brasiliano visitò il Titano. Storica la foto che racconta il passaggio della Perla Nera nel libro di Ercolani Casadei. “Lo Sport a San Marino”, con il direttore dell'Ente di Stato del Turismo Gianvito Marcucci o quella del giugno del 1967 con Edmo Vandi, capo ufficio stampa del Comune di Riccione che lo accompagnò a San Marino.

Perché nei sui 82 anni di vita, Pelé ha viaggiato, ha visitato paesi e città, e anche questo ha fatto del brasiliano un calciatore di tutti, infinito, come lo raccontano le parole del giornalista Italo Cucci, che in occasione degli 80 anni di Pelé lo aveva ricordato per il grande uomo che è stato. Pelé, nato 20 anni e una settimana prima di Maradona, che il calcio ha provato a mettere in contrapposizione all'argentino, in un eterno confronto. Due modi e due mondi diversi, per vedere e vivere il calcio. Impossibile la scelta su chi fosse il migliore con due geni del calcio tanto diversi, ma uniti dalla leggenda.

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