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Rete, territorio: tesoro straordinario da mantenere e proteggere

18 nov 2019
Rete, territorio: tesoro straordinario da mantenere e proteggere

Il territorio, come le banche, è stato per anni settore privilegiato di speculazione. Con il PRG del 1992, rimasto in vigore per più di 25 anni, si sono consumati nel tempo così tanti affari che hanno riempito il Paese di asfalto e di cemento. Il sentimento dei sammarinesi si è trasformato nel tempo nel desiderio di far fruttare questi “quattro sassi” non più con grano e fieno, come era sempre accaduto in passato, ma costruendo capannoni, condomini, negozi, centri commerciali, parcheggioni. D’altra parte c’era molta richiesta di fabbricati, a partire dagli anni ’90, perché c’era un’enorme richiesta da parte di imprenditori, soprattutto forensi, attirati dalla facilità di avere licenze e società anonime. Il fatto che per ottenere qualcosa, qualsiasi cosa, bisognasse pagare mazzette molto sostanziose, non spaventava nessuno. Anzi, i guadagni potevano essere così alti, che quella gabella iniziale, alla fine, veniva considerata come l’unica tassa da pagare. E così, il Dicastero al Territorio, che fino a quel momento era stato una sorta di “parente povero”, è diventato progressivamente tra i più ambiti. Salvo poi lasciare conseguenze pesanti per tutti. Come la convenzione per il parcheggione, che ha ceduto tutti i parcheggi a raso di Città, ma con lo Stato che paga ogni anno le perdite di bilancio della società gestrice. O come “l’affaire Tavolucci”, dove la costruzione del nuovo centro uffici ha visto un giro di corruzione indagato dal tribunale. E poi il rischio di un termovalorizzatore a Faetano. L’ecomostro incompiuto dove una volta c’era il Symbol e quello che sta sorgendo a Rovereta, che dovrebbe diventare il famoso “Polo del lusso”. Territorio e ambiente: la storia della porcilaia Chiesanuova, il Marano che periodicamente si riempie di scarichi inquinanti, i rifiuti solidi urbani gestiti con incompetenza e spese enormi, la Cartiera Ciacci che rischia di diventare l’Ilva di Gualdicciolo. Una fabbrica che ha dato lavoro a tante famiglie, intorno alla quale si è creata un’intera comunità, comunque non può avere la licenza di inquinare acqua, aria e suolo! Ma è stata protetta da tutti i governi, specialmente l’ultimo. I privilegi alla Cartiera sono stati il primo atto di governo di Augusto Michelotti, l’ex comunista diventato anche ex ambientalista, capace di sacrificare perfino gli alberi alla ragione di Stato, senza dimenticare i guai con il Testo Unico e la patrimoniale. I sammarinesi se lo ricorderanno per un pezzo. Il nostro territorio è un tesoro straordinario, ma è piccolo, fragile, irriproducibile. Valorizzarne le sue specificità significa predisporre sistemi di protezione e valutazione dei rischi con una pianificazione strategica, il mantenimento e il ripristino dell'ambiente e degli ecosistemi naturali devono essere una precondizione per qualunque ipotesi di sviluppo. Significa che bisogna inaugurare la stagione del diritto e chiudere quella dei privilegi, redigere un Piano Regolatore di pubblico interesse, promuovere e sostenere progetti imprenditoriali innovativi e più adatti per il nostro territorio, migliorare la mobilità e la qualità dell’abitare, contenere al massimo il consumo del suolo. Il programma di governo di RETE, anche su questo capitolo, è chiaro, specifico, soprattutto fattibile! E per tutti noi, un dogma da realizzare. Parleremo di tutto questo martedì 19 novembre alle ore 21:00 presso la Casa del Castello di Acquaviva. La cittadinanza è invitata.

Comunicato stampa
Movimento RETE


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