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Santarcangelo Festival 2050: Futuro Fantastico

30 apr 2020
Santarcangelo Festival 2050: Futuro Fantastico

La pandemia di COVID-19 che in questi mesi sta sconvolgendo le esistenze di tutta la popolazione mondiale e sta impattando drammaticamente sulle attività dello spettacolo dal vivo internazionale, impone un radicale cambiamento anche alla cinquantesima edizione di Santarcangelo Festival, la più longeva manifestazione italiana dedicata alle arti della scena contemporanea, uno dei più prestigiosi e innovativi appuntamenti europei nell’ambito del teatro e della danza. Nato nel 1971 a Santarcangelo di Romagna (RN), da una strettissima relazione tra Città e progettualità artistica, Santarcangelo Festival è da sempre all’avanguardia nel portare avanti la riflessione sul rapporto tra arte e dimensione pubblica, tanto nell’approccio agli spazi fisici quanto nelle traiettorie di ricerca artistica. E se la pandemia in atto da un lato mette a dura prova questa vocazione (specialmente nella sua dimensione internazionale), dall’altro rappresenta anche un'opportunità per riaffermare l’identità del Festival, fortemente legata all’uso dello spazio pubblico e al rapporto con il territorio. Sapete perché il Festival è durato 40 anni? – disse Piero Patino, primo direttore artistico di Santarcangelo Festival, in un’intervista del 2010 – E sapete perché durerà di più? Perché fin dall’inizio c’è stata un’idea: quella di fare teatro in mezzo alla gente e per la gente. Non per farla divertire ma per farla pensare. L’edizione 2020 disegnata nei mesi scorsi dalla direzione artistica di Motus, era stata infatti concepita come fortemente orientata all’uso degli spazi pubblici, in particolare con il progetto Marea; e il claim Futuro Fantastico, mutuato da un racconto di Isaac Asimov (di cui nel 2020 ricorrono anche i 100 anni della nascita), sposta lo sguardo dai cinquant’anni trascorsi per lanciarlo su quelli futuri, senza rinunciare a visioni utopiche. È nata così l’idea di Santarcangelo Festival 2050: combinazione che unendo l’anno 2020 e 50 anni di storia restituisce l’intento di aprire orizzonti e guardare lontano. Ora, a causa dell’emergenza che ci si trova a fronteggiare, Santarcangelo Festival 2050 si trasforma di nuovo, e presenta un progetto culturale lungo 12 mesi, che si dispiega tra luglio 2020 e luglio 2021. Data l’impossibilità quest’anno di realizzare appieno il programma artistico così come era stato concepito, il Consiglio di Amministrazione di Santarcangelo dei Teatri ha confermato fino al 2021 l’impegno di Daniela Nicolò ed Enrico Casagrande, rimandando al triennio 2022/’24 l’incarico della nuova direzione. Il cinquantennale pandemico che Santarcangelo Festival 2050 si appresta a celebrare sarà dunque un viaggio in tre atti lungo un anno.

ATTO I - DAL 15 AL 19 LUGLIO 2020 Se non saranno introdotte nelle prossime settimane categoriche misure restrittive in merito agli eventi pubblici open-air di quest’estate, che ne impediscano a qualunque condizione lo svolgimento, il primo atto di Santarcangelo Festival 2050 si terrà dal 15 al 19 di luglio 2020 e occuperà come e quanto possibile lo spazio pubblico, invitando gli artisti coinvolti a ripensare le proprie opere in funzione delle nuove modalità di fruizione. In alcuni luoghi all’aperto della città, dalla radura di Imbosco all’Area Campana, da Piazza Ganganelli allo Sferisterio, il Festival presenterà creazioni con formati e contenuti inediti, capaci di restituire la complessità del presente, la densità del passato e l’opacità del futuro, attraverso linguaggi e modalità di accesso inclusivi. Il Festival è in dialogo con molte artiste e artisti italiani, tra i quali alcuni già impegnati in progetti partecipativi e di coinvolgimento della cittadinanza locale, per verificare l'adattabilità delle opere a questa mutata dimensione scenica. “Non sarà un Festival on-line: la sfida è implementare strategie per permettere l’incontro fra artisti e pubblico, in sicurezza, utilizzando a pieno le meravigliose potenzialità che offrono i grandi spazi aperti di Santarcangelo” spiega Daniela Nicolò. Alla fruizione dal vivo, che sarà fortemente limitata nei numeri per rispondere alle direttive, verranno poi combinate soluzioni per assistere in differita ad alcuni degli appuntamenti e accedere a contenuti aggiuntivi, grazie alla creazione di un palinsesto ospitato da canali televisivi e piattaforme di streaming già attivi.

ATTO II - INVERNO ‘20/’21 Il secondo atto di Santarcangelo Festival 2050 - Winter is coming si terrà nell’inverno 2020/’21 negli spazi del rinnovato Teatro Il Lavatoio (i cui lavori di ristrutturazione è previsto si concludano entro fine luglio) e ospiterà le nuove creazioni in maggior parte di registe e coreografe italiane emergenti, con cui il dialogo era già stato avviato e che saranno invitate in residenza artistica nei prossimi mesi. Il Festival non rinuncia ad essere propagatore di novità e anzi desidera rilanciare il proprio ruolo di scoperta e valorizzazione dei talenti e delle eccellenze della scena nazionale, che mai come in questo momento non possono essere abbandonati alle cieche logiche del mercato teatrale ma necessitano di sostegno economico, accompagnamento e promozione.

ATTO III - LUGLIO 2021 Il terzo atto si terrà a luglio 2021, momento nel quale il Festival potrà recuperare la propria dimensione internazionale e invitare a Santarcangelo alcune delle più interessanti creazioni del panorama mondiale delle performing arts. I progetti che nell’estate 2020 non potranno essere realizzati, verranno posticipati in questa ultima tappa 2021 del cinquantennale, con inevitabili trasformazioni e riadattamenti. “Le artiste e gli artisti che abbiamo coinvolto sono figure radicali della scena, che abbiamo invitato anche per la sensibilità e prontezza nel rendere le loro opere fotosensibili e reattive ai mutamenti più inimmaginabili del quotidiano” spiega Enrico Casagrande. Fra le tante proposte, ci saranno progetti complessi, come ad esempio lo speciale focus dedicato all’opera di Lia Rodrigues e ad altri artisti provenienti dal Sud America; il progetto di live cinema che coinvolge diversi registi internazionali; la piattaforma A School with a view dedicata alle esperienze di formazione in ambito performativo, che vede da mesi coinvolte in un dialogo serrato alcune delle più importanti istituzioni artistiche internazionali: Haute École La Manufacture di Losanna – Svizzera, DAS Theatre di Amsterdam – Olanda, Kask di Gand – Belgio, Prague Performing Arts Academy – Repubblica Ceca, Corso di Laurea Magistrale in Teatro e Arti Performative Iuav di Venezia – Master in arti performative e spazi comunitari, PACS / Palaexpo Roma, ATW Gießen Institut – Germania.


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