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Campagna anti-inflazione, Csdl: "Obiettivo mancato"

di Monica Fabbri
4 mar 2024
L'inflazione a Rimini e San Marino
L'inflazione a Rimini e San Marino

La Csdl non usa mezzi termini nel commentare l'esito dell'iniziativa del Governo per calmierare i prezzi, tutelare il potere di acquisto delle famiglie e incrementare i consumi in territorio. Parla – numeri alla mano - di “fallimento” della Campagna anti-inflazione iniziata a novembre. Fatta eccezione per le bollette – decisamente inferiori a San Marino rispetto che a Rimini - "nell'ultimo trimestre del 2023 i prodotti alimentari sono stati più cari sul Titano rispetto al circondario, in linea con una tendenza decennale".

A supporto di quanto affermato, il Segretario Enzo Merlini fornisce una serie di numeri, che fotografano l'inflazione registrata nell'ultimo trimestre. Si parte dal dato generale: mentre in ottobre a Rimini gli aumenti toccavano un +1,3%, a San Marino raggiungevano il 4,9%. Poi, a novembre, i prezzi crescevano del 4,2% contro lo 0,3% di Rimini e a dicembre del 3% contro lo 0,9%. Il sindacato analizza, nel dettaglio, i prezzi di alimentari e bevande analcoliche, oggetto della campagna anti-inflazione. Anche qui gli aumenti penalizzano le famiglie sammarinesi, con punti percentuali in più per i prodotti venduti sul Titano. Ad ottobre un + 8,4% a San Marino rispetto al + 6,4% di Rimini; a novembre + 8,8% contro il + 5,9% mentre, a dicembre, il +7,3% contro il + 5,9%.

“Evidentemente – commenta la Csdl - vengono applicati in Repubblica ricarichi superiori”. “Ciò non vuol dire automaticamente che si tratti di speculazione” - chiarisce - “potrebbe incidere la riduzione dei consumi. Ma il risultato non cambia”. Ne consegue la caccia all'acquisto più conveniente da parte di chi ha redditi più bassi. Tradotto: si compra nei Comuni limitrofi. A certificare l'insuccesso della campagna anti–inflazione le transazioni Smac: a novembre e dicembre dell'anno scorso – scrive la Csdl - il volume degli acquisti è stato inferiore allo stesso periodo del 2022. Dunque, l'1% in più di ricarica non ha prodotto un aumento dei consumi in territorio. Per il sindacato è un intervento a pioggia, di cui ne stanno beneficiando tutti, e ciò – conclude - contrasta con le dichiarazioni del Segretario alle Finanze Gatti, che in più occasioni ha affermato di voler adottare solo interventi mirati alle fasce della popolazione in maggiori difficoltà.





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