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Lavoro nero, Busignani (USL): "Le persone non possono essere abbandonate a loro stesse"

di Monica Fabbri
26 feb 2024
Sentiamo Francesca Busignani
Sentiamo Francesca Busignani

Lavoro nero a San Marino: USL lancia l'allarme. “Anche sul Titano si registrano casi di economia sommersa”: Usl alza il velo su “lavoratori subordinati senza assunzione, legalmente completamente invisibili” e senza “tutele in caso di ben servito”. Non solo lavoro nero, ma anche grigio – denuncia il Segretario Generale Francesca Busignani - ovvero “rapporti con elementi di irregolarità, come ad esempio il numero di ore effettivamente svolte”. Usl ha raccolto segnalazioni da chi racconta di ricatti subiti su ore lavorate, ferie e rinnovi. “Questo – afferma la Busignani - è accaduto prevalentemente nei settori bar alberghi e ristoranti, ma non solo”.

E invoca strumenti di verifica rapida e sanzionatori che “facciano immediatamente capire che San Marino non è terra per chi si approfitta dei dipendenti”. “Le persone – dice la Busignani – non possono essere abbandonate a loro stesse o messe nelle condizioni di combattere meccanismi più grandi di loro. E' vero che ci vuole una presa di coscienza e magari un po' più di coraggio. Ma è anche vero che una persona, quando ha veramente bisogno e si sente abbandonata, piuttosto che non arrivare a mangiare accetta cose che sulla carta siamo tutti buoni a dire che non vanno accettate, però diventa molto più complicato se certe situazioni sono in essere”.

USL usa quindi il pugno duro, ritenendo non sufficiente l'aumento delle ispezioni grazie al rafforzamento del personale; per combattere il lavoro nero – afferma - bisogna prevedere misure di politica attiva per facilitare l’occupazione e l’inserimento dei lavoratori più fragili. “Ci vuole una diga, che viene fatta dallo Stato, dalle leggi, dagli uffici, dai controlli, dai sindacati e dalla persona, che se si sente abbandonata, non può fare lo scoglio”. Usl chiede inoltre verifiche su chi non applica i Contratti Erga Omnes, risultato di cui i sindacati vanno fieri. “Certo è che se poi qualcuno ne prende solo una parte o in barba al contratto decide di gestire i suoi lavoratori in maniera differente, è chiaro che un contratto deve essere applicato ma deve anche esserci anche tutta la parte che verifica. Possiamo essere noi in quota parte? Certamente sì. Ma non possiamo essere solo noi”.





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