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Pubblicato il 'Decreto Lavoro' ma l'entrata in vigore è rinviata alla ratifica

Novità su tempo determinato, interinale e distacchi. Comunicato congiunto delle tre sigle sindacali: "Non possiamo esprimere giudizio positivo". Il Segretario di Stato Lonfernini punta all'accordo tripartito

di Luca Salvatori
19 ago 2023

L'auspicato accordo tripartito tra Governo, sindacati e datori di lavoro non è stato raggiunto - nell'ultimo incontro del 2 agosto – e il Segretario di Stato al Lavoro Teodoro Lonfernini ha deciso di pubblicare comunque il decreto delegato sulla riforma del mercato del lavoro, lasciando aperta la possibilità di ulteriori modifiche. L'entrata in vigore avverrà infatti con la ratifica del Consiglio Grande e Generale che deve intervenire entro 90 giorni, pena la decadenza. C'è dunque ancora altro tempo per poter trovare soluzioni condivise. Ma quali sono le principali novità? I contratti di lavoro a tempo determinato potranno arrivare anche ad un massimo di 24 mesi (media europea), rispetto agli attuali 18, ma sarà applicato ai datori di lavoro un disincentivo progressivo che dovrà essere versato alla Cassa Ammortizzatori Sociali.

I contratti a tempo determinato potranno dunque avere una durata superiore ma anche costi maggiori per le aziende. Sul fronte del lavoro interinale, il ricorso sarà ammesso solo per un periodo massimo di 6 mesi nell'arco di un anno, dunque tre mesi in meno rispetto agli attuali 9. Condizione necessaria per le agenzie di somministrazione di lavoro temporaneo che intendono operare a San Marino, oltre la licenza, una fidejussione bancaria rilasciata da un istituto bancario sammarinese non inferiore a 200mila euro. Per quel che riguarda i distacchi transfrontalieri, ovvero dipendenti assunti in Italia ma temporaneamente al lavoro a San Marino – formula utilizzata in particolare nel settore edile – la durata massima potrà essere di 18 mesi nell'arco di 5 anni e ci dovrà essere parità di trattamento coi colleghi assunti nell'azienda sammarinese.

Questi gli aspetti principali del decreto, al netto di deroghe specifiche che potranno essere concesse, ad esempio, per il lavoro stagionale. Le tre sigle sindacali, in una nota congiunta, dichiarano di non poter esprimere un giudizio positivo sul testo, sperando di arrivare ad un accordo tripartito entro la ratifica ma fin da ora chiedono la revisione degli ammortizzatori sociali “per tenere conto del fatto che la precarietà del lavoro non si sta affatto riducendo” ed anche un provvedimento ad hoc per sostenere le famiglie di fronte al caro-vita.





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