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Pubblico Impiego Cdls dice no al referendum

15 lug 2005
Pubblico Impiego Cdls dice no al referendum
No al referendum, via libera alla firma del contratto. L’assemblea degli iscritti della Federazione Pubblico Impiego, della CDLS, ha approvato la linea del gruppo dirigente. Durante l’incontro si è discusso a lungo di unità sindacale; unità venuta meno – di fatto – il 27 giugno scorso, con la firma da parte della CDLS del preliminare d’intesa con il Governo e la contestuale presa di distanza della Federazione Unitaria Pubblico Impiego della CSDL, che avrebbe preferito una preventiva consultazione dei lavoratori. “La nostra – ha dichiarato il segretario di federazione Antonio Ceccoli – è stata una scelta responsabile ed equilibrata che ha sbloccato una trattativa lunga e difficile”. Quindi è stato illustrato ai lavoratori il contenuto del preaccordo: gli aumenti medi del 2,5% sono stati considerati dignitosi, tenuto conto dell’inflazione all’1,8%; molto positiva – è stato detto – la parte normativa. Dure le critiche alla CSDL per la decisione di indire un referendum, tra i lavoratori del settore, sulla proposta di rinnovo contrattuale dell’esecutivo. Il risultato – ha affermato il segretario della federazione pubblico impiego della CDLS – è già scritto: la spaccatura del sindacato”. Ma come si comporteranno gli iscritti alla federazione quando riceveranno le schede referendarie? “Ai nostri lavoratori non abbiamo impartito alcuna direttiva – ci ha detto Ceccoli – l’unica cosa certa è che quanto prima firmeremo il contratto”. Durante l’assemblea i lavoratori sono stati informati della consegna - da parte del Governo – del testo definitivo dell’accordo contrattuale. Il documento – tuttavia – non sarebbe ancora giunto ai vertici dell’altra federazione. “Questo Governo – afferma polemicamente il segretario della FUPI Mauro Casali – privilegia solo chi è d’accordo e non rispetta chi intende confrontarsi con i lavoratori”.

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