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Sammarinesi pronti ad azioni legali contro le banche

13 gen 2004
Sammarinesi pronti ad azioni legali contro le banche
Sono già diversi i sammarinesi che hanno chiesto l’aiuto di Asdico e sportello consumatori della Csdl. E Non solo piccoli risparmiatori. C’è infatti anche una cooperativa. Si stima che siano circa un centinaio le persone fisiche e giuridiche sammarinesi in possesso dei titoli azionari o obbligazionari dell’azienda di Collecchio. I bond hanno ceduto in poche settimane l’80% del valore. Le azioni – sospese da tempo in borsa – hanno perso addirittura il 95%. Molti risparmiatori che attraverso le banche hanno acquistato fondi di investimento, inoltre, neppure sanno di avere titoli Parmalat. Il consiglio per tutti, in ogni caso, è di non vendere in questo momento. E – nella speranza che i titoli risalgano spontaneamente nel medio periodo – tentare un parziale recupero attraverso i Comitati che stanno nascendo ad hoc. Come quello dell’Adconsum – cugina italiana dell’Asdico – a cui si può aderire chiamando il numero verde 800-738850. Chi volesse avviare azioni contro le banche che gli hanno consigliato e venduto titoli Parmalat può farlo anche tramite internet, al sito www.procura.milano.giustizia.it. Altro sito internet utile per avere informazioni ed aderire ad un comitato di recupero è http://www.obbligazioniparmalat.info/
Le inchieste sul crack finanziario del gruppo sono state avviate sia dalla procura di Milano che da quella di Parma. I reati contestati sono false comunicazioni, aggiotaggio, truffa, false comunicazioni dei revisori. Si stima che l’ammanco finanziario sia tra gli 8 e i 13 miliardi di euro, scomparsi in larga parte, dopo operazioni finanziarie spregiudicate, come in un gioco di scatole cinesi, grazie alla collaborazione o la complicità di società off-shore di paradisi fiscali come le isole Cayman. Ciò che la Magistratura tenta di accertare è come sia stato possibile che il crack sia scoppiato all’improvviso, riuscendo ad eludere ben sette livelli di controllo severissimi, e colpendo quella che fino a pochi giorni prima di natale era la settima società italiana quotata in borsa ed inclusa nel prestigioso Mib 30.

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