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San Marino, piovono le domande per la residenza atipica pensionati. Gatti: "Dovremo rivedere i requisiti"

Il Segretario alle Finanze fuga i dubbi sui rischi di un ritorno in black list: "Siamo da anni un paese dall'altissimo scambio di informazioni”

di Monica Fabbri
2 apr 2024
Sentiamo Marco Gatti
Sentiamo Marco Gatti

Da quando la residenza atipica per pensionati ha conquistato i titoli dei giornali italiani, San Marino è diventato meta ambitissima. Nelle ultime settimane c'è stata una pioggia di domande da parte di chi è interessato a trasferire qui la propria residenza, e “stante le dimensioni del territorio non ce lo possiamo permettere”, afferma il Segretario alle Finanze. “Questa pubblicità – continua Marco Gatti - ci mette probabilmente nelle condizioni di rivedere la normativa per alzare le soglie” dei requisiti richiesti. “L'obiettivo della norma del 2020 – spiega - è favorire l'insediamento in territorio di persone che possano portare valore aggiunto. A noi non interessa la massa ma la qualità”.

C'è però chi mette in guardia sui rischi della “nuova frontiera” delle residenze. Lo fa Antonella Mularoni, che da ex Segretario agli Esteri negli anni drammatici della black list, avverte: c'è il rischio di tornarci. “E' notorio – scrive in una lettera rivolta al Governo attuale e a quello che verrà - che al di sotto di una certa aliquota si è considerati un “paradiso fiscale”.

“San Marino – le risponde Gatti - è da molti anni pienamente riconosciuto a livello Ocse come Paese compliance proprio in virtù dell'altissimo livello di scambio di informazioni” e anche la Guardia di Finanza ha ultimamente “espresso un giudizio molto positivo sul fatto che oggi sono molto più le informazioni che arrivano da San Marino piuttosto che l'inverso”. Riguardo ai timori che nuovi residenti non lo siano effettivamente, “a rischio” – chiarisce Gatti - non è il nostro paese “ma coloro che non si comportano in maniera corretta”, dato che San Marino, su richiesta di documentazione o verifiche – spiega - è pronta a “collaborare con le autorità estere”.

Insomma, per il Segretario alle Finanze non c'è alcun rischio di “déjà vu”, la black list è storia del passato: “Peraltro in questo fine settimana abbiamo avuto la visita del vice ministro dell'economia Leo. Se avessimo avuto problemi tra i due Stati – fa notare - sicuramente non sarebbe venuto alla cerimonia d'insediamento dei Capitani Reggenti”.  





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