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San Marino prosegue nella sua partnership con l'FMI

28 set 2009
E’ stato l’economista texano Joseph Crowley a spiegare ai vertici di Banca Centrale, e agli esponenti della finanza sammarinese, gli obiettivi e le modalità di attuazione dell’FSAP: il programma di valutazione del Fondo Monetario Internazionale, cui San Marino ha deciso volontariamente di sottoporsi. E’ in salute il settore bancario e finanziario del Titano? Quali le criticità e i margini di sviluppo? Domande cui dovranno rispondere gli esperti dell’FMI. Una delegazione dell’organismo aveva eseguito una ricognizione già nel giugno scorso; ora il quadro della situazione è più chiaro: le incertezze legate ai giudizi di Moneyval e Ocse sono superate. “Il primo passo – ha spiegato Crowley – è l’invio di un questionario a Banca Centrale, per avere una fotografia della situazione – dati, numeri, statistiche - su cui poter lavorare”. Poi il Fondo Monetario analizzerà i rischi a brevissimo termine del sistema, la capacità di superare la crisi, il coordinamento tra i diversi istituti. Infine saranno elaborate raccomandazioni sulle infrastrutture, il sistema di vigilanza e le politiche pubbliche. E’ importante sottolineare un punto: l’AIDE Memoire, il documento principale, quello nel quale sono discusse con franchezza tutte le questioni e – tanto per fare un esempio, lo stato di grave insolvenza di un istituto di credito – non può essere divulgato. L’opinione pubblica dei 186 Paesi che hanno scelto di sottoporsi all’FSAP è, e rimarrà all’oscuro di queste informazioni fondamentali.

Gianmarco Morosini

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