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La crisi di governo italiana arriva oltreoceano

30 lug 2022

Con la caduta del Governo Draghi, la politica italiana torna all'attenzione di Washington. Una serie di commenti ed editoriali dei maggiori media statunitensi di estrazione liberal, come il New York Times, hanno perlopiù sottolineato il presunto rischio, a loro giudizio, di una vittoria della coalizione di centrodestra. Queste voci critiche, ampiamente rilanciate in Italia, non sembrano tuttavia avere particolarmente impressionato l'Amministrazione Biden. "Rispettiamo e sosteniamo il processo costituzionale italiano", è stata la risposta del dipartimento di Stato rispetto alla prospettiva concreta, stando ai sondaggi, che la leader di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni, possa diventare la prossima presidente del Consiglio italiana. Pur astenendosi da commenti diretti sulle vicende politiche italiane, il dipartimento di Stato ha sottolineato che "Stati Uniti e Italia sono stretti alleati" e la loro collaborazione, a prescindere dal risultato delle elezioni del 25 settembre, "proseguirà su una gamma di importanti priorità, compreso il sostegno all'Ucraina contro l'aggressione russa".

Non è quindi una vittoria della destra in quanto tale o di Giorgia Meloni a preoccupare gli Stati Uniti, quanto piuttosto un diverso atteggiamento rispetto alla Russia e al sostegno all'Ucraina, da parte di elementi della coalizione che si appresterebbe a governare l'Italia. A Washington sono infatti state accolte con "attenzione"  le notizie sul presunto incontro avvenuto a fine maggio tra un alto funzionario dell'ambasciata russa a Roma, Oleg Kostyukov e l'emissario leghista Antonio Capuano, che avrebbe avuto per oggetto le intenzioni della Lega riguardo al futuro del Governo Draghi. Ma allo stesso tempo, vengono giudicate favorevolmente le rassicurazioni fornite da Giorgia Meloni sul suo ruolo di garanzia della collocazione italiana e del sostegno a Kiev, così come l'impegno sulla futura affidabilità dell'Italia sui tavoli internazionali.

Da Washington, il corrispondente LA PRESSE Marco Liconti





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