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Svolta nella fusione nucleare: verso un futuro eco-sostenibile

L'ultimo test del reattore europeo Jet ha permesso di compiere un importante passo in avanti anche se la strada sarà ancora lunga

di Giacomo Barducci
10 feb 2022
Sentiamo Francesco Romanelli
Sentiamo Francesco Romanelli

Sembra essere sempre più vicina la fusione nucleare, la fonte energetica pulita del futuro che imita quanto avviene nel cuore delle stelle. Il reattore sperimentale europeo Jet ha generato una potenza pari a 59 megajoule a intervalli di 5 secondi, equivalente a 11 megawatt. Si tratta di un'energia doppia rispetto a quella prodotta 25 anni fa dalla stessa macchina. Il risultato è stato ottenuto modificando il reattore per renderlo più simile alle future condizioni di Iter, il reattore sperimentale che dovrà dare una risposta sulla fattibilità della fusione.

"I risultati annunciati da Jet - spiega il Prof. Francesco Romanelli, docente di Tor Vergata a capo del CdA della società che si occuperà della costruzione del Divertor Tokamak Test presso i laboratori ENEA - sono significativi non tanto per la quantità di energia prodotta, quanto per il fatto che è stata ottenuta in condizioni molto simili a quelle che si avranno nel reattore sperimentale Iter attualmente in costruzione nel sud della Francia. Iter non solo produrrà energia da fusione in quantità considerevole ma ne produrrà 10 volte di più di quanto viene iniettato nella camera di reazione". 

Si tratta quindi di un vero e proprio passo cruciale verso la produzione in futuro di energia abbondante ed eco-sostenibile: "La fusione usa un combustibile praticamente illimitato e diffuso, abbiamo combustibile per mandare avanti il mondo per decine di milioni di anni. Non produce gas serra, è sicura ed è rispettosa dell'ambiente".

Nel servizio l'intervista al prof. Francesco Romanelli (Presidente CdA Consorzio DTT) 






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