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Ucraina: forze di Kiev consolidano i successi e continuano ad avanzare a sud di Kharkiv

L'UE, intanto, annuncia la sospensione – a partire dal 12 settembre – dell'accordo con la Russia sulla facilitazione dei visti

9 set 2022

Un cuneo profondo, che ha scompaginato le difese russe in un'area tanto importante quanto poco presidiata. Se l'offensiva ucraina a sud di Karkiv non perderà di slancio sarà presumibilmente spazzata via ogni velleità del Cremlino di una totale conquista del Donbass. Il rischio, piuttosto, per Mosca - vista la piega che hanno preso le operazioni sui vari fronti -, è quello di una umiliante sconfitta strategica. Cosa potrebbe accadere in una simile ipotesi è da tempo oggetto di speculazioni; nulla è escluso, neppure una risposta non convenzionale. E ciò anche alla luce del sempre più massiccio appoggio militare a Kiev da parte di Stati Uniti e NATO; tanto che vari analisti inquadrano ormai il conflitto nello schema della guerra per procura di lunga durata. La realtà sul campo parla intanto di una battaglia selvaggia nella zona di Kupiansk: snodo di fondamentale importanza. Le autorità militari russe annunciano l'arrivo di rinforzi; mentre l'aviazione tenta di tamponare le falle. Qui come a Kherson, centinaia di chilometri ad ovest. Dove gli ucraini giorni fa avevano preso in mano l'iniziativa con un'offensiva che alcuni, ora, considerano un abile diversivo; e che ha inchiodato al di là del Dnepr un numero considerevole di truppe del Cremlino, mantenendole tuttora sotto pressione. Piove sul bagnato per Mosca; impegnata in una guerra ibrida con l'Occidente dagli esiti incerti, e in un cui gioca un ruolo chiave l'energia. In giornata anche la comunicazione ufficiale, da parte del Consiglio Europeo, della sospensione dell'accordo di facilitazione dei visti con la Russia. Polonia e Baltici sono andati addirittura oltre, con lo stop all'ingresso dei turisti dal 19 settembre.

Particolare la situazione di San Marino; nella sessione consiliare di fine febbraio era infatti previsto l'esame dell'accordo con Mosca sulle condizioni dell'esenzione dall'obbligo del visto d'ingresso per i viaggi reciproci. Il comma - per ovvi motivi, era appena iniziata l'invasione -, venne rinviato. C'è da dire che in ogni caso, per arrivare in Repubblica, i cittadini russi – e di altri Paesi – devono essere in regola con le norme di Shengen, poiché il Titano non rilascia visti d'ingresso. L'accordo, insomma, avrebbe avuto un reale effetto solo per i viaggi dei sammarinesi.





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