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UE: superato il veto di Orban; 50 miliardi di aiuti finanziari all'Ucraina

Raggiunta l'intesa a 27 nel corso del vertice straordinario di Bruxelles. “L'Europa, oggi – ha dichiarato Zelensky -, manda un segnale oltre l'Atlantico e in tutto il mondo”

1 feb 2024

Confermato anche da milblogger russi l'affondamento di una corvetta della flotta del Mar Nero. Nuovo colpo alle velleità di Mosca nell'area; con la penisola crimeana ripetutamente bersagliata da attacchi da remoto. In questa fase sono però forse gli unici successi operativi che possa vantare Kiev. Per il resto sulla difensiva, specie nel Donbass.

Situazione complessa, per Zelensky; dopo la delusione per il fallimento della controffensiva, il “casoZaluzhny. In odore di “licenziamento” - stando alla CNN – il capo delle forze armate: che rivaleggia in popolarità con lo stesso Presidente. Senonché pare evidente il potere destabilizzante, sul fronte interno, di simili turbolenze.

Senza contare l'attuale stallo statunitense nell'invio di armi. Da qui l'importanza dell'odierno Consiglio europeo; con lo sblocco – annunciato da Michel - di un pacchetto da 50 miliardi. Aiuti finanziari, però - non militari -, e “spalmati” negli anni. Risultato politico comunque non banale per Bruxelles, visto il precedente veto di Orban. Pareva irremovibile; poi una serie di segnali piuttosto espliciti, considerati ricattatori da Budapest. Colloqui informali avrebbero infine indotto il Premier ungherese a concedere il via libera. Palazzo Chigi ha rivendicato un ruolo primario di Meloni nella mediazione. Perché di questo si è trattato. Non escludendo la possibilità di una revisione del piano fra 2 anni; prevedendo una proporzionalità nelle conseguenze per violazioni dello stato di diritto. Orban ha poi chiarito di aver ottenuto la “garanzia” che i suoi fondi Ue non andranno a Kiev. Dichiarazioni che non stupiscono, con l'approssimarsi delle elezioni europee; e l'aria pesante che si respira ai 4 angoli del Continente, con migliaia di agricoltori in rivolta. Anche nei Paesi dell'est, specie per l'afflusso di grano a basso costo dall'Ucraina.

Mentre era in corso il vertice straordinario, è esplosa la rabbia di quelli che i media chiamano “gilet verdi”: irriducibilmente ostili alle politiche dell'Unione per il settore. Città paralizzata dai trattori, falò, lanci di uova contro l'Eurocamera. La polizia ha risposto con gli idranti. Von der Leyen tendendo metaforicamente la mano. “Gli agricoltori possono contare sul sostegno dell'UE”, ha detto la Presidente della Commissione; prospettando una una road map – basata sul dialogo – per arrivare alla neutralità climatica. Ma la sensazione, per la Federazione dei giovani agricoltori belgi, è quella di non essere stati ascoltati; annunciate allora nuove iniziative, come il blocco della tangenziale di Bruxelles nelle ore di punta.





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