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Zelensky: "500.000 ucraini portati con la forza in Russia"

13 apr 2022
Zelensky: "500.000 ucraini portati con la forza in Russia"

Oltre 500.000 ucraini sono stati portati con la forza in Russia dalle autorità di Mosca: lo ha detto oggi il presidente Volodymyr Zelensky durante il suo discorso al Parlamento estone.

"La Russia può aumentare il consumo di petrolio, gas e carbone sul mercato interno e aumentare le forniture in altre parti del mondo". Lo dice il presidente russo Putin ripreso dalla Tass. La decisione degli occidentali di rifiutare la normale cooperazione con la Russia e parte delle risorse energetiche russe ha già colpito milioni di europei e gli Stati Uniti, ha detto ancora il presidente russo.

Il Ministero della Difesa russo riferisce che sono 1.026 i militari ucraini che si sono arresi a Mariupol, tra questi ci sono 162 ufficiali e 47 soldatesse.  Secondo il portavoce del ministero della Difesa russo, maggiore Igor Konashenkov, si sono arresi alle truppe russe "1.026 militari ucraini della 36ma brigata marina, nei pressi dell'acciaieria Ilyich". Il ministero della Difesa ucraino non ha informazioni su alcuna resa da parte di soldati ucraini a Mariupol: lo ha detto ai giornalisti il portavoce del ministero riferendosi ai 1.026 marine che secondo il ministero della Difesa russo si sarebbero arresi nella città portuale ucraina. Lo riporta il Guardian, che cita la Reuters.




"La Turchia mette a disposizione navi per l'evacuazione di persone da Mariupol e resta in attesa di una risposta positiva". Lo rende noto il ministero della Difesa di Ankara citato dalla Tass. Intanto il presidente degli Stati Uniti Joe Biden definisce un "genocidio" l'attacco in Ucraina. "È sempre più chiaro - dichiara - che Putin sta cercando di cancellare l'idea di essere ucraini". 

Nell'assedio infinito di Mariupol, dove secondo le ultime stime del sindaco i morti sono almeno 21mila, i russi avrebbero attaccato anche con bombe al fosforo. Sostanze tossiche fatte piovere da un drone che ha preso di mira i difensori della città portuale strategica, sempre più schiacciata sotto il peso dell'offensiva. Secondo la denuncia del battaglione Azov tre persone hanno evidenziato "chiari segni di avvelenamento chimico", ma nessuno di loro ha subito "gravi conseguenze", visto che le munizioni vietate sarebbero cadute in una zona relativamente isolata.





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