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Morganti: dall'opposizione parole da "guerra civile"

27 feb 2018
Giuseppe Maria Morganti
Giuseppe Maria Morganti
Giuseppe Morganti replica alle accuse che gli sono state lanciate ieri dall'opposizione ricordando che "il livello della strumentalizzazione politica è talmente alto da mettere a rischio il dialogo, unico elemento capace di garantire la ripresa". Parla di "guerra civile" in corso il capogruppo di Ssd, facendo riferimento a parole spropositate come quelle espresse nell'ultima conferenza stampa della minoranza. Lasciamo lavorare la giustizia, scrive Morganti. Il caso titoli è saldamente nelle mani di un magistrato inquirente. Nessuna decisione dovesse sopraggiungere nell'organizzazione del tribunale, afferma, intaccherebbe l'autonomia decisionale del giudice.

L'uso dei fondi pensione è stato ampiamente smentito dal comitato amministratore di Fondiss, ricorda Morganti e, sui titoli in questione - aggiunge - ho solo chiesto di sapere quale sia il loro valore reale e quali i livelli di rischio. Morganti ricorda di essere in attesa del riferimento, in Commissione finanze, del Direttore di BCSM e che, per il momento, fa testo quanto pubblicato dal sito di Banca Centrale. Infine la questione dei crediti Delta. Dopo dieci anni di incuria nella loro gestione - secondo Morganti potevano essere recuperati con una efficacia di gran lunga superiore a quella registrata - oggi Cassa di Risparmio si fa parte attiva e cerca di negoziare con le altre banche creditrici il miglior risultato possibile. Tutte le forze politiche sono informate del difficile percorso intrapreso ma, nonostante tutto questo puntualizza Morganti, il capogruppo socialista dice che ho mistificato la realtà, avendo lui stesso le mie informazioni. Sulla gestione del tribunale Morganti sottolinea che solo il consiglio giudiziario ordinario, quello cioè composto dai soli magistrati, ha il potere di deliberare su ogni questione relativa all'organizzazione del lavoro giudiziario. E la politica ha il dovere di rispettare questa autonomia. 

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