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Opposizione all'Istituto Finanziario Pubblico. Il pieno di pubblico alla serata di Cittadinanza Attiva e Rete

10 mag 2013
Opposizione all'Istituto Finanziario Pubblico. Il pieno di pubblico alla serata di Cittadinanza Attiva e ReteOpposizione all'Istituto Finanziario Pubblico. Il pieno di pubblico alla serata di Cittadinanza Attiva e Rete
Opposizione all'Istituto Finanziario Pubblico. Il pieno di pubblico alla serata di Cittadinanza Attiva e Rete - “Fuori dal politichese, e dal linguaggio tecnico, abbiamo spiegato alla gente a che cosa porterà l'I...
“Fuori dal politichese, e dal linguaggio tecnico, abbiamo spiegato alla gente a che cosa porterà l'Istituto Finanziario Pubblico” Dare consapevolezza, dice Ivan Foschi di Sinistra Unita: ci siamo resi conto che non tutto era chiaro alla gente. Anche Civico 10 con Andrea Zafferani a ribadire i motivi del no alla legge istitutiva, in prima lettura in aula nella seduta appena terminata: “no alla svendita del patrimonio pubblico per reperire liquidità, scelte simili di paesi vicini si sono rivelate disastrose”. Per Roberto Ciavatta di Rete “un altro inutile carrozzone” che non andrà a finanziare lo sviluppo, ma solo la spesa corrente. Sala gremita, dal pubblico interventi anche accesi e le tre forze di opposizione hanno già in programma un nuovo incontro “per sensibilizzare e spiegare la verità – dicono – anche gli elettori che hanno votato per questo governo”. Nella stessa occasione si deciderà quali forme di reazione adottare per una legge – sarà presto in commissione – che definiscono “inemendabile”.

Annamaria Sirotti

Questo il comunicato congiunto delle tre forze politiche:

Più grandi i paroloni, più grande la porcata.
E infatti non è un caso che la bozza di progetto di legge che istituisce l’Istituto Finanziario Pubblico sia
incomprensibile alla maggior parte della gente. Roba da strabuzzare gli occhi.
Proprio per fare chiarezza su questo progetto/carrozzone del governo, RETE, CIVICO10 e SINISTRA
UNITA hanno organizzato un incontro pubblico, il primo di una lunga serie, che si è rivelato molto
partecipato e particolarmente sentito (il prossimo, è già fissato per mercoledì 15 maggio alle ore 21 alla
sala Montelupo di Domagnano.)
I consiglieri delle tre forze politiche hanno letteralmente tradotto ai presenti il testo di legge presentato dal
governo, articolo dopo articolo, per far capire la gravissima minaccia che costituisce per il nostro paese. Un
istituto controllato al 100% dallo Stato, composto da un’Assemblea di tre membri con a capo il Segretario
alla Finanze e da un Consiglio d’Amministrazione di cinque membri. Una sovrastruttura costosa, a cui
serviranno, dice la legge, ben tre anni solamente per raggiungere il pareggio di bilancio.
Ma cosa dovrebbe fare questo Istituto Finanziario Pubblico (IFP)?
Da un lato, dovrebbe avere dei compiti (come quello di una ricognizione degli affitti dello Stato) che in
realtà sono già attribuiti alla Pubblica Amministrazione. Dall’altro dovrebbe – e qui arriva il dramma –
cartolarizzare i beni pubblici. In sintesi il patrimonio pubblico (mobiliare e immobiliare) viene messo a
garanzia di prestiti obbligazionari con il rischio, in caso di insolvenza, di vederselo sfuggire di mano. E la
cosa più brutta è che questo debito non servirà per fare sviluppo e investimenti ma anche (e forse soprattutto)
per la spesa corrente e per foraggiare gli sprechi e le inefficienze ancora oggi presenti e che il Governo non
vuole sistemare.
E ancora: nel progetto di legge si prevede la possibilità di assumere partecipazioni in società sammarinesi o
estere operanti in qualsivoglia ambito e settore, legando così le proprie sorti a soggetti su cui non è possibile
esercitare un pieno controllo.
Quindi: San Marino ha un gravissimo buco di bilancio causato da decenni di gestione politica scellerata e,
con l’IFP, il governo vende il patrimonio pubblico facendo di fatto pagare a tutti i cittadini un debito che è
stato creato dalla politica. Geniale! E oltretutto il governo non si prenderà neanche la responsabilità di questo
scempio, ma la riverserà sull’IFP che in teoria dovrebbe essere un S.p.A. a gestione autonoma, ma di fatto è
voluta, creata, nominata dalla maggioranza.
Basta vedere che hanno fatto gli altri enti parastatali del nostro territorio come RTV e Camera di
Commercio: teoricamente dovrebbero disporre di un’autonomia dalla politica tale da poter agire, innovare,
proporre, rilanciare la Repubblica a prescindere dal colore della maggioranza al governo. In pratica, la prima
ha 670mila euro di buco di bilancio e la seconda è così ingessata che invece di essere una boccata d’aria
fresca in un periodo di crisi, assomiglia più a un cappio al collo. Entrambe le dirigenze rispondono allo
stesso padrone, è evidente.
La situazione è veramente gravissima ed è ancora più grave che la popolazione non venga adeguatamente
informata e che il governo continui a minimizzare la questione.
Le tre forze politiche, che non parteciperanno alla discussione del progetto di legge in Aula, faranno di tutto
per risvegliare i cittadini dal sonno, perché solo con la collaborazione di tutti si riuscirà a evitare l’inesorabile
declino a cui questo irresponsabile governo vuole condannarci.

Informatevi! Partecipate!

RETE – CIVICO10 – SINISTRA UNITA

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