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Partiti minori tornano sulla questione casinò

16 mar 2005
Una vicenda dai contorni incredibili, così i partiti minori dell’opposizione definiscono la questione casinò. Sammarinesi per la Libertà, Popolari Sammarinesi, Partito Socialista Nuova San Marino e Alleanza Nazionale sono tornati all’attacco e ieri hanno depositato agli atti del Consiglio Grande e Generale la loro posizione ufficiale, dopo aver chiesto le dimissioni del Segretario agli Esteri Fabio Berardi. A loro giudizio, la vicenda parte da lontano, nel gennaio 2003 quando l’allora Segretario agli Esteri Fiorenzo Stolfi ricevette una lettera dal ministro degli esteri austriaco, mai protocollata fanno notare, che faceva riferimento al progetto di apertura di un casinò a San Marino, giunto alla sua fase conclusiva. Giuseppe Rossi ricorda il viaggio che due persone compirono a Vienna, fino alla proposta ufficiale che il governo austriaco ha rivolto alla delegazione dell’Esecutivo nel novembre scorso. Ed è del 28 gennaio scorso la pubblicazione, su un quotidiano austriaco, delle dichiarazioni rilasciate dal direttore di Casinos Austria Leo Wallner, secondo il quale San Marino entro l’anno concederà la prima licenza per un casinò. E qui entra in gioco anche il recente incontro che il Segretario Berardi ha avuto col Ministro Gianfranco Fini, a Roma. Secondo i partiti minori dell’opposizione Fini, è stato preso in giro: “C’è un carteggio che documenta una trattativa in piedi da due anni e il nostro Segretario chiede a Fini cosa ne pensa di un casinò a San Marino?”, domanda Rossi. Secondo Augusto Casali, anche se ufficialmente il governo non ha mai preso una posizione definitiva, alcuni nella maggioranza lavorano da anni sottobanco: “Ma non permetteremo – ha concluso – che il casinò entri in questo Paese dalla finestra”.

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