Logo San Marino RTV

PDCS e PS lasciano l'aula: "E' ufficialmente aperta l'era del debito pubblico"

2 ago 2017
La conferenza stampa della minoranzaPDCS e PS lasciano l'aula: "E' ufficialmente aperta l'era del debito pubblico"
PDCS e PS lasciano l'aula: "E' ufficialmente aperta l'era del debito pubblico" - Fa eco DIM, assente da avvio dei lavori: "Deriva autoritaria"
“E' ufficialmente aperta l'era del debito pubblico”, dicono in coro, “che avrà affetti per almeno due generazioni – aggiunge Alessandro Mancini, capogruppo PS – definendo l'emendamento all'articolo 21 “la goccia che ha fatto traboccare il vaso”. “Decisione autoritaria” di un governo che è “venuto meno ad ogni regola di confronto democratico e cancellato la dialettica politica” per Giancarlo Venturini, segretario DC. Ripercorre gli ultimi provvedimenti sul sistema bancario e su Carisp, che hanno portato – aggiunge Pasquale Valentini – “ad una situazione dalla portata storica senza che il Consiglio potesse fare nulla, che noi potessimo esercitare il nostro ruolo, sorpassando tutti gli organi di controllo. Chi c'è dietro? Chi è la mente?” - chiede, con Marco Gatti che aggiunge: “E' un progetto occulto di cui però i 30 consiglieri di maggioranza sono complici”. Stefano Canti solleva un'altra preoccupazione: “Chi comprerà il debito? Il pubblico o privati?”. Titoli di debito fino a 200 milioni: “segno allora – dicono – che il governo ha già un quadro certo della situazione di Cassa e del sistema. A noi – aggiungono – nessun dato è stato fornito”. Torna sul metodo il capogruppo DC Alessandro Cardelli che insieme a Massimo Andrea Ugolini dice: “Eravamo pronti a dare un contributo in aula con ben 50 emendamenti all'assestamento, ma il confronto non c'è più”. “Mancanza di democrazia dal governo, che ha condotto una azione sporca” attacca Teodoro Lonfernini, mentre Giovanna Cecchetti ammette “Ci sentiamo inermi”, ricordando però le mosse attuate per fermare i provvedimenti, dalla manifestazione sul Pianello, all'ostruzionismo.
“Nessuna concertazione” per Oscar Mina che rileva “l'atteggiamento di onnipotenza” del segretario Celli – “appiattito – dice - sullo strapotere di Banca Centrale”. Sudditanza a Banca Centrale e “deriva autoritaria del governo" anche per Rete ed MDSI, fuori dall'aula da avvio dei lavori e che in questa seduta consiliare vedono “la sospensione della democrazia, la violazione di leggi”. Nonostante “un'aula semivuota in segno di protesta, nonostante una Reggenza svilita a garantire il numero legale – aggiunge DIM – governo e maggioranza si piegano alla volontà di Grais e Savorelli”.

Nel video, l'intervista a Denise Bronzetti, PS

AS

Riproduzione riservata ©