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“San Marino e l’Europa" il dibattito politico a "Noi pensiamo diverso"

1 lug 2007
I relatori
I relatori
“E’ giusto avviare una fase di approccio con l’Unione Europea? E’ la strada per affrontare il futuro?” Queste le domande poste dal Presidente del PSD, Giuseppe Morganti.
Per Augusto Casali di NPS, con la presidenza del Comitato dei Ministri è stato tracciato il terreno entro il quale San Marino può muoversi verso un futuro di avvicinamento all’Unione Europea. “Pur essendo un piccolo Paese - aggiunge - deve comunque osare di più e far leva su certi temi come il dialogo interreligioso e la pace. Abbiamo tutte le carte in regola – conclude - per ritagliarci uno spazio e un peso nel panorama internazionale”.
Per Tito Masi non ci sarebbero rischi nel passare da Stato terzo a Stato associato, sarebbe anzi una scelta responsabile. Sottolinea poi che il Paese ha perso 15 anni nel rapporto con l’UE. “Alcuni – dice – pensavano di mantenere le peculiarità e ottenere benefici, invece siamo considerati soltanto extracomunitari. Vogliamo rimanere così – si chiede – o fare passi avanti?” Il Segretario all’Industria si sofferma poi sui problemi che riguardano le imprese sammarinesi, di cui l’esportazione è solo un esempio. “Per questo – spiega - molte hanno sedi anche in Italia. Una situazione – conclude – che va superata direttamente con l’Unione, senza interventi esterni”.
“C’è un immobilismo storico – afferma Angela Venturini dei Popolari – che è diventato patologico. Per entrare in Europa bisogna rispettare regole ferree ma - continua - per ogni regola ci sono anche delle eccezioni”. Citando altri Paesi che ne hanno beneficiato, indica le deroghe che riguardano ad esempio l’immigrazione e la fiscalità. “Il problema – precisa - è che in Europa bisogna andarci con proposte e progetti, ma senza idee chiare non si otterrà nulla”. Per la Venturini, infine, una decisione importante come l’ingresso in Europa non spetta al Governo, ma ai sammarinesi.
Giovanni Lonfernini dei Democratici di Centro incalza l’Esecutivo a non fermarsi alle parole ma ad agire concretamente. “In 15 anni – sottolinea – si è fatto molto poco. Abbiamo perso occasioni importanti dopo il positivo accordo di cooperazione e unione doganale con la Comunità Economica Europea del ’91. In questa legislatura – sostiene - il Governo faceva riferimento alla creazione di una Consulta per l’Europa. E’ passato un anno ma non se ne è fatto ancora niente. La strada verso un processo di integrazione è ormai segnata – conclude - occorre dunque percorrerla nella consapevolezza che il tempo delle facili illusioni è ormai passato”.
Rispondendo a Lonfernini, il Segretario agli Esteri, Fiorenzo Stolfi, premette che la linea del Governo è di fare un passo ulteriore verso l’UE. “Nei prossimi mesi – preannuncia – metteremo quindi in funzione la Consulta per l’Europa. Dobbiamo osare di più – invita Stolfi – ed è questo il messaggio con il quale usciamo dal semestre europeo. Un impegno che però ognuno deve assumersi per arrivare preparati a questo appuntamento puntando anche sui temi della socialità e dell’economia. San Marino – conclude - può essere interessante per i grandi investitori stranieri, perciò è necessario farsi conoscere negli Stati Uniti e in Asia”.

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