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Il Segretario Fiorenzo Stolfi al comitato dei ministri di Strasburgo

10 mag 2007
Fiorenzo Stolfi
Fiorenzo Stolfi
Il numero degli Stati membri del Consiglio d'Europa salira' domani a 47, con l'ingresso della Repubblica del Montenegro. Tocchera' al Presidente del Comitato dei Ministri, Fiorenzo Stolfi, accogliere il paese balcanico nell'emiciclo di Strasburgo, in una cerimonia che si terra' prima della sessione formale che segnera' anche il passaggio del testimone da San Marino alla Serbia.
Risolta la questione legata alla presidenza, che sembrava
destinata a slittare; per questo a San Marino era stato chiesto, in via preliminare, di dare la disponbilita' ad un'eventuale proroga. Ma l'avvicendamento avvera' regolarmente. Nei giorni scorsi l'elezione del leader del partito radicale serbo, Tomislav Nikolic, alla presidenza del Parlamento aveva preoccupato fortemente il presidente del Consiglio d'Europa, Renee' Van der Linden, che non aveva mancato di esternarlo con toni duri e decisi. «le parole del nuovo presidente - aveva detto - suonano come l'eco inquietante di un passato turbolento». Ma la tensione e' superata e qui a Strasburgo si guarda a domani, quando la famiglia del Consiglio d'Europa si allarghera'.
Il Segretario di Stato Stolfi ne ha parlato con il ministro degli esteri montenegrino, Milan Rocen, trattando gli aspetti legati all'evento di adesione formale e valutando gli impegni che il Montenegro assumera'. Altro colloquio che ha segnato questa giornata, quello con il vice ministro degli esteri della Moldova, Eugenia Kistruga, sempre preparatorio per l'assemblea di domani, per la quale c'e' grande attesa. I Ministri passeranno in rassegna l'attuazione delle decisioni prese durante il Vertice di Varsavia nel maggio del 2005, quando si sono fissati i punti che riguardano in generale le relazioni tra il Consiglio d'Europa e l'Unione Europea, le nuove forme di collaborazione. Probabile la firma di un memorandum di accordo tra le due organizzazioni per la definizione di un nuovo quadro di cooperazione consolidata. Un documento perseguito con tenacia dalla diplomazia sammarinese la cui firma coronerebbe il semestre di presidenza della Repubblica di San Marino.

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