Clamorosa svolta sul Gran Premio di San Marino di Formula Uno. La prova, inizialmente cancellata, è stata reintrodotta nel calendario provvisorio del 2005. La doccia fredda di fine maggio funziona pressappoco così. La Fia dirama il calendario del mondiale di Formula uno. Nel 2005 tra le diciotto prove, San Marino non c’è, al suo posto entrano Turchia o India. Si attivano le diplomazie, la Fams fa quadrato con Segreteria di Stato, Comune di Imola, Ferrari e finalmente anche Sagis che con il ripristino del vecchio Cda si è messa a remare in direzione San Marino. Contestualmente il mondo cambia e anche il governo indiano. I nuovi padroni della Persia desistono, l’India rinuncia all’idea. La Ferrari muove in direzione Imola, il presidente Fams Stefano Valli è operativo su più fronti e insomma arriva una prima vittoria politica. Il Gran Premio di San Marino torna in calendario, la Sagis paga ad Ecclestone la fattura relativa al 2004 e anche il più grande nemico del Gran Premio di San Marino è disposto a scendere a più miti consigli. La proposta del padre padrone del grande Circus è un capolavoro di diplomazia: nuovo mondiale a 19 prove, accontentati sammarinesi e turchi. Nulla di scontato, le macchine in griglia ancora non ci sono e la proposta Ecclestone dovrà essere votata dal patto della concordia, una sorta di assemblea legislativa di tutti i team. L’ufficialità dopo l’estate, ma questi due mesi saranno fondamentali per il futuro di un evento che appena 90 giorni fa sembrava senza futuro. Sarà una vera e propria partita di Risiko, lunga e interminabile. Se i sammarinesi riavranno il Gran Premio, lo dovranno alla Segreteria allo Sport, al comune di Imola, ma soprattutto al nuovo corso della Fams e della Sagis. Se il miracolo non riuscisse, invece, sarà il caso di ringraziare chi per troppo tempo ha creduto che difendere un diritto acquisito non valesse semplicemente la pena.
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