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Rimini-Cuneo 0-0 nell’andata dei play off del campionato di seconda divisione girone A

20 mag 2012
Rimini-Cuneo 0-0 nell’andata dei play off del campionato di seconda divisione girone ARimini-Cuneo 0-0 nell'andata dei play off del campionato di seconda divisione girone A
Rimini-Cuneo 0-0 nell'andata dei play off del campionato di seconda divisione girone A - -
Il minuto di silenzio accomuna l'attentato di Brindisi e due noti tifosi del Rimini. C'è il pubblico delle buone occasioni in questa domenica che di primaverile non ha nulla, il Rimini invece ha invece una gran voglia di sopperire al gap accumulato in classifica e comincia a ritmo spedito, attaccando sulla destra con il furetto Spighi, che prima mette in imbarazzo la difesa del Cuneo, Degano conclude trovando una deviazione che favorisce la parata di Rossi. Poco dopo è ancora l'esterno destro mancato tantissimo nell'ultima fase del campionato, alla causa biancorossa, destro in corsa, e Rossi chiude in angolo. Per vedere i piemontesi occorre attendere il 21esimo, destro di Cristini a lato di in paio di metri. Rimini straripante con Baldazzi e Spighi, davanti manca sempre qualcosa. Il Cuneo ha uomini che possono fare male in ogni momento, uno di questi è Fantini che anticipa tutti sul primo palo ma non inquadra. Di la, l'asse Baldazzi, Degano, che di testa spedisce fuori. Il Rimini trema e pasticcia dietro, diversi sono i disimpegni non eccellenti, di eccellente però c'è la paragona di Francesco Scotti sul colpo di testa del giocatore più pericoloso del Cuneo: Cristini. Il Cuneo si fa rispettate sulle palle alte, Carretto di testa si alza in cielo, sfera sopra la traversa. Veemente la risposta di Degano, sinistro secco e fiondato, palo esterno. Ripresa non succede nulla fino al 18esimo al di là dei cambi, Fantini in mischia non trova il varco.
Il Rimini della ripresa è tutto nella girata di testa di Gerbino Polo, troppo poco,ora per accedere alla finalissima serve una vittoria a Cuneo, la formazione di Rossi con un pizzico di esperienza ha ottenuto quello che voleva.

Lorenzo Giardi

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