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20 marzo 1990: la Namibia diventa indipendente dopo 75 anni di dominio sudafricano

20 mar 2017
20 marzo 1990: la Namibia diventa indipendente dopo 75 anni di dominio sudafricano
La storia della Namibia è in gran parte una storia coloniale. La Namibia come stato indipendente esiste soltanto dal 20 marzo 1990; precedentemente, la zona fu prima colonia tedesca (col nome di Africa Tedesca del Sud-Ovest) e poi (col nome di Africa del Sud-Ovest, e con diverse formulazioni ufficiali) controllata dal Sudafrica.

La Namibia verso l'indipendenza
L'inizio della transizione fu piuttosto tormentato. Sebbene il presidente della SWAPO (organizzazione indipendentista di ispirazione marxista - South-West Africa People's Organisation), Sam Nujoma, avesse assicurato il cessate il fuoco e avesse garantito che i namibiani in Angola sarebbero rientrati in patria disarmati, fu riferito che circa 2000 miliziani della People's Liberation Army of Namibia (PLAN) (il braccio armato della SWAPO) erano rientrati in armi e avevano stabilito una presenza militare nella Namibia del nord. Su consiglio di Margaret Thatcher, Martti Ahtisaari autorizzò l'intervento di un contingente sudafricano in appoggio alla polizia dell'Africa del Sud-Ovest. Seguirono combattimenti molto accesi in cui circa 375 combattenti della PLAN furono uccisi.

Negli ultimi mesi del 1989, il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite chiese al governo di Pretoria lo scioglimento di una forza paramilitare nota come Koevoet, che era equipaggiata con mezzi e armi pesanti e controllava diverse zone del nord della Namibia. Poiché il Koevoet era stato formato dopo la Risoluzione 435, la Risoluzione stessa non poteva fare menzione di questa particolare forza militare, e vi furono alcune controversie sul fatto che si potesse o dovesse dedurre la necessità di scioglierla durante il processo di indipendenza del paese. Gran parte della Koevoet fu alla fine smobilitata fra il 28 settembre e il 30 ottobre 1989.

Il periodo successivo fu relativamente tranquillo. Fu concessa l'amnistia ai prigionieri politici, furono abolite le leggi discriminatorie, il Sudafrica ritirò l'intero contingente militare e di polizia ancora dislocato in Namibia, e 42000 profughi rientrarono nel paese volontariamente. Nelle elezioni che seguirono, nel novembre 1989, votò il 98% degli aventi diritto. Le elezioni furono certificate come libere ed eque dai rappresentanti ONU. La SWAPO ottenne il 57%, ottenendo la maggioranza ma senza raggiungere la soglia dei 2/3 che le avrebbe consentito di modificare l'apparato costituzionale formulato da Louis Pienaar. L'Assemblea Costituente si riunì il 21 novembre e decise all'unanimità di adottare i Principi Costituzionali del 1982 come Costituzione della Namibia.

Il 20 marzo del 1990 la Namibia fu ufficialmente proclamata indipendente, e Sam Nujoma della SWAPO ne divenne il primo Presidente.

Il 1º marzo 1994 anche l'enclave di Walvis Bay, che era rimasta formalmente possesso sudafricano insieme a un gruppo di isole lungo la costa (le isole dei Pinguini), venne ceduta alla Namibia.

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