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8 marzo: la rappresentazione della donna sui media e nel sociale

8 mar 2010
8 marzo: la rappresentazione della donna sui media e nel sociale
8 marzo: la rappresentazione della donna sui media e nel sociale
E' una donna autarchica, che non rinuncia ai suoi desideri, tanto meno per tenersi stretto un uomo. Le mimose sono ancora bene accette, come anche le manifestazioni di cortesia e di attenzione che gli uomini rivolgono all'altra metà del cielo. Ma questa donna sembra rassegnata a contare solo su sé stessa, e non aspetta più il "Principe Azzurro". Non è disposta a cedere a tutto pur di tenersi un uomo, è decisa a non rinunciare ai suoi desideri. Il carrierismo esasperato degli anni '80 è ormai un lontano ricordo. Finito il sogno degli 'uomini-maschi' sempre più in fuga dal loro ruolo e a caccia disperata dell'eterna giovinezza, oggi la donna sta vivendo una profonda mutazione. Questo non vuol certo dire che sia felicissima della situazione: è in forte crisi d’identità e si trova davanti un uomo sempre più effeminato, vulnerabile o incapace di liberarsi dalla sindrome di Peter Pan. E lui, l’uomo riconosce alla donna qualità migliori e - se vive al nord - la vorrebbe addirittura come capo. Ma la realtà è diversa, almeno in campo sanitario: secondo la Cgil, nonostante le donne siano sempre più presenti fra i medici, soltanto una su dieci occupa un posto da primario. In tutto il mondo, si segnalano figure femminili in grado di emergere senza avere al fianco un uomo o, addirittura, malgrado la presenza di figure maschili forti al loro fianco: un simbolo tra tutte Michelle Obama.

Sonia Tura

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