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Agopuntura gratuita: botta e risposta dell'ISS

10 dic 2003
Agopuntura gratuita: botta e risposta dell'ISS
Botta e risposta tra la segreteria alla sanità, la direzione sanitaria e il primario di ortopedia sulla vicenda dell’agopuntura gratuita, prestazione fornita senza la necessaria autorizzazione dell’Iss. Tutto inizia quando il segretario di stato alla sanità, Rosa Zafferani, in seguito a numerose segnalazioni che riguardano la pratica di agopuntura in fisioterapia apre indagini informali e stabilito che l’agopuntura veniva praticata da tempo in modo gratuito senza essere mai stata inserita nei protocolli dell’ospedale, il segretario prima chiede lumi al direttore sanitario Dario Manzaroli e al reparto interessato, con i quali scambia una fitta corrispondenza poi verificato anche i costi a carico del servizio farmaceutico, chiede l’immediata sospensione dalla pratica e relaziona sul caso al consiglio di amministrazione a cui chiede anche di prendere decisioni in merito. La risposta di Dario Manzaroli è lapidaria. Il direttore sanitario raggiunto telefonicamente sostiene che il problema è annoso. La prima relazione relativa alla riorganizzazione di fisioterapia risale al 1996. Io, prosegue, ha relazionato su questo reparto e su molte altre cose a tre segretari di stato e non vorrei che con la scusa dell’agopuntura si aprisse la caccia alle streghe. Non ho mai autorizzato l’uso dell’agopuntura, pensavo fossero casi isolati e ben selezionati. Quando sono venuto a conoscenza di quanti aghi venivano usati ho immediatamente fermato l’uso dell’agopuntura e se il Cda mi avesse chiesto spiegazioni le avrei fornite. Difendo comunque a spada tratta il lavoro della collega che ha fatto risparmiare soldi all’istituto, non ha certo contribuito al peso economico. Un’altra telefonata ad Oliviero Soragni, primario di ortopedia, e un’altra risposta ancora più polemica. Ha chi da fastidio uno delle centomila prestazioni gratuite che questo ospedale eroga tutti gli anni - e prosegue - da quando chi siede in cda ha un livello così elevato da giudicare cosa dare o no ai pazienti e perché invece di interessarsi ad altri sprechi si occupa di una decina di casi di agopuntura? Da domani allora, conclude, comincerò a chiedere autorizzazioni per tutto ciò che faccio in ortopedia.

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