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Aprirà a novembre l'iper 'Le Befane'

25 ago 2005
28mila metri quadri, 12mila di questi destinati a supermercato. 133 spazi commerciali. Una multisala cinematografica in grado di trasmettere, contemporaneamente 12 film.
E’ il nuovo ipermercato che si sta costruendo a Rimini, in zona le Befane, e che dovrebbe aprire in novembre.La Coop Sette ha la proprietà di tutto lo stabile e ha incaricato una azienda di Modena “espansione commerciale” per la ricerca delle attività che occuperanno i 133 negozi. Diversi, fa sapere la confcommercio di Rimini, i sammarinesi che stanno richiedendo informazioni su costi e benefici di una possibile presenza all’interno dell’ iper.
Le dimensioni della nuova struttura sono simili a quelle dell’ipermercato di Savignano ma con una differenza operativa sostanziale. Essendo costruito in una località turistica, il megacentro riminese può rimanere aperto 364 giorni all’anno – chiusura obbligatoria solo a Natale – per 24 ore al giorno.
L’apertura del nuovo ipermercato preoccupa, non poco, i commercianti del Titano.
Non potendo tornare indietro rispetto agli errori fatti in passato, commenta il presidente dell’Usc Marco Arzilli, bisogna guardare al futuro e chiedere con forza al governo che ci dia quegli strumenti di competitività che richiediamo ormai da tantissimi anni: dall’abbassamento della monofase a incentivi per le nuove imprse. Vogliamo lavorare di più, sottolinea Arzilli, ma non ci sentiamo né valorizzati, né considerati. Quando il Governo ci risponde che dovevamo pensarci prima accettando l’iper a Rovereta, conclude il Presidente dell’unione commercianti, non solo ci sentiamo offesi ma ci viene ancora più rabbia. Richieste simili ma valutazione diversa da parte del Presidente dell’Osla. Abbiamo sbagliato una decina di anni fa, dichiara Paride Bugli, a non porci più seriamente il problema dell’ipermercato. Lo abbiamo rifiutato in casa nostra pensando che non si sarebbe ripresentato. Ora, secondo Bugli, il commercio sammarinese può competere con una legge snella, che ponga meno vincoli rispetto all’Italia, con una maggiore gamma di prodotti e con agevolazioni fiscali. Una nuova legge sul commercio, conclude il Presidente dell’Osla, che ci consenta di essere competitivi.

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