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Covid, a San Marino 158 positivi attivi: 23 nuovi casi da ieri

L'Emilia Romagna anticipa a lunedì la somministrazione delle terze dosi ai 40-59enni. La mappa europea si colora di zone rosse, meno in Italia grazie alla copertura vaccinale

di Francesca Biliotti
19 nov 2021
Sentiamo Silvio Brusaferro e Giovanni Rezza
Sentiamo Silvio Brusaferro e Giovanni Rezza

Non migliora la situazione Covid a San Marino, sono 158 i positivi attivi, 23 i nuovi casi rilevati da ieri. Sempre ieri, riporta l'Iss, è deceduto un sammarinese di 87 anni positivo al Covid, ricoverato nel reparto di isolamento. Sono dunque 93 le vittime totali sul Titano. Intervenuta sulla pagina social della San Marino Rtv, la figlia dell'uomo puntualizza che il padre era ricoverato da circa un mese e aspettavano l'esito del tampone negativo per riportarlo a casa. Dunque, scrive, “la sua morte non è avvenuta a causa del Covid, ma delle sue patologie pregresse”. Attualmente i ricoverati in isolamento sono 2, con un nuovo ingresso da ieri, e 12 le guarigioni. 156 le persone seguite a casa. In Italia l'incremento odierno è quasi stabile da ieri, oltre i 10.500 casi (10.544), con aumenti contenuti in area medica (+9 terapie intensive, 512 totali; +57 reparti Covid, 4.145), e un calo nei decessi, 48. Il quadro è chiaro, aumentano le zone rosse secondo la mappa del Centro europeo, meno in Italia grazie all'alta copertura vaccinale. C'è una crescita tra i casi pediatrici, tra i 6 e gli 11 anni.



 In Emilia Romagna si è deciso di anticipare a lunedì 22 novembre l'avvio della somministrazione delle terze dosi alla fascia 40-59 anni e di non aspettare più il 1 dicembre. Può prenotarsi chi ha completato il ciclo vaccinale da almeno 6 mesi. Superano quota mille i nuovi positivi in Regione (1.014), con una incidenza che si impenna al 3,06%. In crescita gli indicatori ospedalieri (+4 terapie intensive, 49 totali; +12 reparti Covid, 468 totali), 7 i decessi, a Rimini 138 casi in più (76 sintomatici). E mentre Israele da martedì vaccinerà i bambini dai 5 agli 11 anni, l'Austria decide un lockdown generale di 20 giorni, che poi continuerà per i soli non vaccinati, e dal primo febbraio scatterà anche l'obbligo vaccinale. In Germania in 4 settimane l'incidenza del virus si è quintuplicata, e si ragiona su un lockdown, già in atto in Baviera, dove bar e discoteche chiudono fino al 15 dicembre, mentre nelle aree più colpite resteranno aperti solo scuole e asili.

Nel video gli interventi di Silvio Brusaferro, presidente Istituto superiore di Sanità, e di Giovanni Rezza, Direttore generale Prevenzione sanitaria presso il Ministero della Salute




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