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Il messaggio di pace dei Capitani Reggenti: 'Le piccole cose fanno la differenza'

31 mar 2024

Un accorato messaggio di pace, quello che i Capitani Reggenti rivolgono al Paese, per la Pasqua e alla vigilia della scadenza del loro mandato. "La Reggenza è fortemente preoccupata dai conflitti che affliggono il genere umano – alcuni che si trascinano da tempo e si stanno aggravando, altri ne sorgono di nuovi– e che rischiano di trascinarlo, se non adeguatamente gestiti, verso preoccupanti derive", scrivono Filippo Tamagnini e Gaetano Troina.

"Questo tempo, denso di prospettive di progresso per l'umanità ma anche di motivi di inquietudine, rende particolarmente acuto l'anelito di pace, di giustizia e di rinascita che la festa di Pasqua simboleggia. La Repubblica di San Marino, da sempre, è terra di libertà e di pace e sente pertanto quell’obbligo morale di contribuire, nelle misure e nelle forme che Le sono consentite, nel diffondere un’educazione alla pace e al dialogo". I Capi di Stato citano l'articolo 1 della Dichiarazione dei Diritti dei Cittadini che 'rifiuta la guerra come strumento di risoluzione delle controversie fra Stati e si conforma, nell’azione internazionale, ai principi sanciti dallo Statuto delle Nazioni Unite'.

In questo senso anche l'Ordine del Giorno approvato in  Consiglio "affinché la Repubblica di San Marino sostenga formalmente la proposta di organizzazione di una Conferenza Internazionale di Pace, continuando ad appoggiare, in sede bilaterale e multilaterale, ogni iniziativa ai fini dell'immediata cessazione delle ostilità".

Papa Francesco, di recente - prosegue la Reggenza -, ha espresso un auspicio che riteniamo di condividere, essendo il 2024 un anno olimpico e paralimpico: “ripensando al valore della 'tregua olimpica, la mia speranza è che, nel momento storico particolarmente buio che stiamo vivendo, lo sport possa gettare ponti, abbattere barriere, favorire relazioni di pace". 

Per Filippo Tamagnini e Gaetano Troina "ampliare ed estendere il concetto di 'tregua olimpica', trasformandola a tutti gli effetti in un periodo di totale sospensione delle ostilità, ovunque nel mondo, sarebbe indubbiamente un gesto di grande umanità". Cosi come una lezione di civiltà per le giovani generazioni, perché dimostrerebbe la capacità dell’uomo di oggi di saper dare prevalenza al proprio senso di umanità, rispetto al proprio interesse personale.

In conclusione l'invito a promuovere la pace: "Sono infatti le piccole cose, le azioni quotidiane di ciascuno, a fare davvero la differenza", concludono i Capitani Reggenti. "Semplici atti di gentilezza e amore verso il prossimo, che nel dare l’esempio hanno il potere di muovere i cuori, infondendo coraggio e fiducia nel perseguire con determinazione la pace".





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