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Intercettazioni: difficile attivarle sul Titano

10 ago 2005
Intercettazioni: difficile attivarle sul Titano
La Carta dei diritti sancisce l’inviolabilità delle comunicazioni, ma nell’ordinamento giuridico esistono due leggi che consentono l’utilizzo delle intercettazioni telefoniche. La prima, per contrastare il terrorismo internazionale e il riciclaggio: pur prevedendo lo strumento rimanda ad un successivo regolamento attuativo, mai emanato. La seconda è la legge antipedofilia, che non prevede alcuna riserva sulle procedure, e in questo caso sono i giudici a decidere se e quando farne uso. Ma è difficile mettere un cellulare sotto controllo? La Tms sostiene di sì. Certo, il controllo indiretto è sempre possibile, ossia, per ipotesi, se un telefono Tim fosse intercettato, e questo chiamasse un cellulare Tms, automaticamente verrebbe intercettato anche quest’ultimo. Ma controlli diretti non sono possibili da parte dell’autorità italiana ad un operatore estero, bisognerebbe avere l’autorizzazione della magistratura sammarinese. E in ogni caso, per un privato, mettere sotto controllo un gsm è impresa ardua: le conversazioni sono criptate e digitali, non è sufficiente un’antenna per captare le conversazioni, a differenza di quanto accadeva con gli e-tacs che erano radiotrasmittenti. Più facile l’intercettazione telematica, informatici esperti possono creare un mirror, un utente specchio che filtra e vede tutto ciò che transita sugli account di posta o di chat. E’ bene comunque ricordare che intercettare comunicazioni senza preventiva autorizzazione della magistratura è un reato, punito con la prigionia.

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