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Intestino irritabile in estate, l'esperto consiglia: attenzione alla frutta di stagione

di Silvia Fabbri
5 ago 2023
Gabriele Donati
Gabriele Donati

Gonfiore e dolore addominale, alternanza di dissenteria e stipsi e malessere generale: questi i sintomi della Sindrome dell'intestino irritabile, un disturbo cronico che tende a colpire in qualsiasi momento dell'anno. In tanti ne soffrono, per cause molteplici, sia fisiche che psichiche. In estate il bel tempo e le ferie possono incidere positivamente sull'umore e quindi sul miglioramento dei sintomi ma l'attenzione a tavola rimane d'obbligo. Abbiamo chiesto a Gabriele Donati, Direttore dell'UOC di Medicina Interna dell'Ospedale di Stato di San Marino, quali rimedi e come sfruttare al meglio la stagione estiva per evitare i fastidiosi sintomi.


Che cos’è la sindrome dell’intestino irritabile?

La sindrome dell’intestino irritabile è un disturbo gastrointestinale funzionale (ovvero in assenza di anormalità strutturali o metaboliche) caratterizzato da dolore addominale cronico o malessere (il cosiddetto "discomfort" anglosassone) ed alterazioni dell’alvo. Ha una prevalenza stimata fra il 10 e il 25% nella popolazione generale e interessa soprattutto il genere femminile con una proporzione di 1,5 – 3 volte rispetto ai maschi.

Quali sono i sintomi della sindrome dell'intestino irritabile?
I sintomi principali sono: dolore addominale diffuso associato a gonfiore ed alterazione dell’alvo (stitichezza, diarrea o alvo alterno con modificata frequenza della defecazione e aspetto delle feci). Il dolore dovrebbe essere presente almeno una volta la settimana nei tre mesi precedenti. L'andamento dei sintomi è cronico con carattere fluttuante e nel corso degli anni le riacutizzazioni coincidono con eventi stressanti, sia di tipo fisico (es. interventi chirurgici, infezioni virali o batteriche), che di tipo psichico (es. stress, separazioni, lutti). Chi soffre di Sindrome dell'intestino irritabile spesso presenta sintomi anche di dispepsia, reflusso gastro- esofageo, emicrania, ansia, depressione, fibromialgia, fatica cronica, cistite e problemi nella sfera sessuale.

Quali sono le cause?
Le cause sono molteplici e tuttora non del tutto chiarite. Da un lato vi sono fattori psico-sociali, come aspetti cognitivi ed emotivi; a livello intestinale c'è il cosiddetto "secondo cervello", che è in continua comunicazione con il nostro "primo cervello" attraverso il cosiddetto asse intestino – cervello (brain-gut axis). Per questo motivo, molti degli eventi stressanti a livello psichico si riflettono sull'intestino, e viceversa (problemi addominali che causano stress psicologici) attraverso alterazioni neuro-ormonali e dei mediatori dell’infiammazione. Dall'altro fattori biologici, come la predisposizione e la suscettibilità individuale, alterazioni della motilità del tratto digestivo, la sensibilità dei visceri, la percezione soggettiva del dolore, la flora batterica ed infezioni intestinali. L'utilizzo cronico di farmaci (es. anti-infiammatori, antibiotici) e lo stress, possono avere un ruolo nel determinare e perpetuare la presenza dei sintomi.

Parlando di rimedi, quali quelli possibili?
In caso di sindrome dell’intestino irritabile la dieta FODMAP (acronimo indicativo di zuccheri fermentabili (F), oligosaccaridi (O), disaccaridi (D), monosaccaridi (M) e polioli (P) ) allevia i disturbi in circa l’85% dei casi. Questi zuccheri sono scarsamente assorbibili e vengono fermentati nell’intestino dai batteri del colon causando gonfiore, gas, dolore addominale.
Esempi di alimenti ricchi di FODMAP sono:

  • bevande gassate
  • l'insalata a foglia larga (es. lattuga)
  • gli ortaggi (es. cavolfiore, piselli, broccoli)
  • i legumi (es. fagioli, ceci, lenticchie)
  • masticare chewing-gum
  • la frutta

Si consiglia sempre una corretta idratazione ed una attività fisica appropriata. Ai chi soffre principalmente di stipsi verranno suggeriti integratori, lassativi o procinetici a seconda del tipo di stipsi. In caso di diarrea sono utili probiotici (fermenti lattici), antibiotici non assorbibili (es. rifaximina per contrastare una contaminazione batterica del piccolo intestino che spesso può essere alla base di sintomi quali gonfiore, dolore e meteorismo), anti-infiammatori intestinali (es. mesalazina).  Gli integratori a base di fibre e lassativi osmotici, sia le fibre solubili (es. psyllium, glucomannano) o insolubili (es. crusca) che gli osmotici (es. macrogol), sono utili nei casi di associata stipsi e gonfiore. Farmaci antidiarroici come la Loperamide devono essere utilizzati, con cautela e sotto controllo medico, nei casi di diarrea protratta. Se i sintomi si accompagnano ad uno stato ansioso, ci sono farmaci a base di benzodiazepine con o senza associazione di un antispastico. Solitamente vengono utilizzati nei casi di dolore spastico (crampi) intestinale aggravato da stress psico-fisici. Le Benzodiazepine inoltre esercitano un effetto rilassante la muscolatura intestinale. In caso di una riduzione del tono dell’umore possono essere utili farmaci che aumentano i livelli disponibili di serotonina che modula sia l’umore che la motilità intestinale. Diverse terapie complementari si sono dimostrate efficaci nella cura della Sindrome dell'Intestino Irritabile, quali l'agopuntura, la terapia cognitivo-comportamentale e le tecniche di rilassamento.

La Sindrome dell’intestino irritabile in estate: come sfruttare al meglio la stagione estiva per ridurre i fastidiosi sintomi
La sindrome del colon irritabile è caratterizzata dall’alternanza tra periodi di benessere e momenti di riacutizzazione dei sintomi; tuttavia, in letteratura non è mai stata provata una vera e propria stagionalità nelle riacutizzazioni. Spesso le crisi sono scatenate da fattori emotivi o stressogeni, ma anche da cambiamenti improvvisi nella dieta o nella routine quotidiana. In questo senso l’estate è potenzialmente una stagione positiva per chi soffre di colon irritabile: l’effetto del bel tempo e dei giorni di ferie sull’umore, dovrebbero giocare a favore. Vi è inoltre chi ipotizza che una maggior esposizione al sole mediante un aumento della vitamina D possa migliorare la sintomatologia. Attenzione però a non farsi ingolosire da alimenti ricchi in FODMAP come la frutta estiva (mango, anguria, susine, pesche, ciliege) o le bevande zuccherate. Possono invece essere assunte con moderazione banane, arance, mandarini, uva, meloni.





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