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Le provocazioni di Stefano Zamagni: "Non sfruttate abbastanza la vostra Università"

Nella conferenza voluta da Associazione San Marino-Italia, di cui è diventato Socio onorario, e Agenzia di Sviluppo Cc, l'economista elenca le azioni da intraprendere

13 ott 2023
Stefano ZamagniL'intervista a Stefano Zamagni
L'intervista a Stefano Zamagni

Sono molte le provocazioni lanciate dall'economista Stefano Zamagni alla sala Montelupo di Domagnano. Si parla di 'frontiere che uniscono', nell'incontro voluto da Associazione San Marino - Italia e Agenzia per lo sviluppo-Camera di commercio. Dai due promotori la speranza di un confronto dal quale possa scaturire un dialogo proficuo, creare opportunità di crescita per il Paese.

E proprio dal rapporto bilaterale San Marino – Italia parte l'intervento di Zamagni, dalla necessità di cooperare, non solo collaborare, cioè condividere una visione del mondo; una strategia di cooperazione dove venga affermata la reciprocità “Dare senza perdere – dice l'economista – e prendere senza togliere”.

l professore elenca poi una serie di azioni che la Repubblica dovrebbe intraprendere, e lo fa davanti ad una platea di membri di governo; ambasciatore, vertici sindacali e dell'associazionismo, amministrazioni del circondario. A cominciare dal combattere la cultura della rendita, e a distribuire la conoscenza, a tutti i livelli, partendo dal basso: studenti, scuole, imprese. “Non sfruttate abbastanza la vostra Università” dice rivolto ai sammarinesi.

L'ateneo dovrebbe fungere da catalizzatore di progetti di grandi servizi che coinvolgano enti pubblici, imprese e terzo settore. In un rapporto paritetico, basato sulla sussidiarietà, principio pratico di libertà: “Insieme per coprogrammare e coprogettare”. Porta ad esempio l'università di Bologna che vedrà nascere il Tecnopolo, primo in Europa e il Piano strategico di Rimini che ha salvato la città dall'alluvione di maggio scorso.

Suggerisce alla Serenissima di trovare una sua specifica collocazione nel contesto internazionale e mettere in pratica un modello di democrazia deliberativa. “Sareste i primi”, stuzzica Zamagni, mediante l'attivazione di un forum della società civile dove il cittadino deve contare ed essere partecipe.

L'ultimo consiglio, è quello di 'non ingigantire le difficoltà'. Una visione positiva e prospettica che corre lungo tutta l'ora di intervento. 'Provocazioni positive', dice il Segretario agli Interni Gian Nicola Berti, che ricorda come l'Arengo dei Capofamiglia di inizi '900 fosse già di per sé un esempio di democrazia deliberativa. 

Serata che si è conclusa con la consegna al professore dell'attestato di Socio onorario dell'Associazione San Marino Italia da parte della Presidente Elisabetta Righi Iwanejko.





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