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La legge sui giochi in Repubblica

23 gen 2004
La legge sui giochi in Repubblica
La legge fondamentale, che a San Marino disciplina l’esercizio dei giochi, dei concorsi a premi, delle lotterie, del lotto, dei giochi della sorte e dell’abilità e delle scommesse risale al luglio del 2000. La norma, all’articolo 1 delle disposizioni generali, vieta espressamente il gioco d’azzardo, in qualunque forma esercitato. Nell’ottobre del 2001 tra l’Ecc.me Camera e il Congresso di Stato da una parte e il Consorzio General Hotel Management di Singapore dall’altra si firma una convenzione. Oggetto del documento, la realizzazione di un complesso alberghiero di gran lusso a Murata. La convenzione prevedeva però anche la nascita di alcune società cui affidare la gestione di attività in qualche modo collegate al futuro complesso immobiliare. Il 20 dicembre 2001 nasce così la Giochi San Marino alla quale viene affidata la gestione del gioco del lotto, del bingo e delle lotterie - in via esclusiva – per 5 anni: i giochi ammessi sono quelli previsti dalla legge fondamentale che li disciplina in Repubblica. L’ex garage Masi, nel centro storico di San Marino, è lo stabile indicato dalla convenzione come sede di questa attività. Nella stessa convenzione si stabiliva tuttavia la concessione in locazione provvisoria di una porzione del Kursaal per dare inizio all’attività in attesa della necessaria ristrutturazione dell’immobile di città. L’11 aprile del 2003 l’ok della Commissione Urbanistica per la modifica di destinazione d’uso dell’autorimessa Masi. A questo punto manca solo l’acquisto dell’immobile da parte della Giochi San Marino. Una convenzione stipulata il 30 settembre 2003 prevedeva il termine del 31 gennaio 2004 per l’acquisto dell’immobile; scadenza prorogata al 15 marzo nell’ultima sessione consigliare su richiesta del segretario di stato alle finanze. L’avvocatura dello Stato – ha spiegato Piermarino Mularoni – ha chiesto una proroga per procedere ai necessari accertamenti e fornire così un quadro assolutamente preciso prima di ogni decisione in merito. Il nuovo termine del 15 marzo sarà però quello definitivo e non più prorogabile.

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