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Multe: serve un preciso protocollo

21 giu 2016
Multe: serve un preciso protocollo
Multe: serve un preciso protocollo - Nella riscossione delle contravvenzioni sembra regnare il caos. Da qualche tempo nelle case degli au...
Nella riscossione delle contravvenzioni sembra regnare il caos. Da qualche tempo nelle case degli automobilisti sammarinesi stanno arrivando sanzioni elevate dalle polizie italiane, anche dopo 3 o 4 anni dalla infrazione. A qualcuno arrivano in busta chiusa, su carta intestata della Polizia Civile e dunque attraverso una procedura corretta e concordata. Ad altri, invece, arriverebbero direttamente dalle amministrazioni italiane, inviate cioè dai comandi della polizia municipale di questo o quel Comune. Difficile, in assenza di un protocollo preciso, sapere quale sia la via più corretta. Dalla Segreteria di Stato agli Affari Esteri raccomandano la prima soluzione, quella cioè dell'invio attraverso la Polizia Civile. Ma come funzionano le cose al contrario? Come vengono comunicate agli automobilisti italiani o stranieri le infrazioni commesse sul Titano e dunque il pagamento delle sanzioni previste dal codice stradale? Per Gendarmeria e Guardia di Rocca, solitamente sono le pattuglie in servizio sulla strada a contestare sul momento l'avvenuta infrazione e, come prevedono le norme, impongono il pagamento immediato dell'oblazione. La Polizia Civile provvede ad inviare ai diretti interessati quelle infrazioni che non è stato possibile contestare direttamente. Ma cosa succede in caso di mancato pagamento? E quante sono le contravvenzioni non onorate dagli automobilisti italiani? E ancora, che cosa succede quando i nuovi autovelox fotografano auto straniere che sfrecciano oltre i limiti imposti sulla piana di Serravalle? Quante delle 300 multe già elevate nei primi giorni dall'installazione sono infrazioni commesse da auto che provengono da oltre confine? Interrogativi al momento in attesa di risposta.

SB

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