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Obesità infantile grave: San Marino tra i Paesi europei con i più alti tassi, ma la situazione migliora

Il primario di pediatria Nicola Romeo spiega le attività messe in campo per ridurre l'obesità. Tra i consigli: corretta alimentazione con dieta mediterranea

di Mauro Torresi
3 mag 2019
Nel servizio il primario di Pediatria Nicola Romeo
Nel servizio il primario di Pediatria Nicola Romeo

E' stato definito uno dei maggiori problemi di salute nella società del ventunesimo secolo: l'obesità nell'infanzia. Si stima che, nel mondo, nel 2016, c'erano 124 milioni di persone obese tra i cinque e i 19 anni. La fotografia restituita da due studi presentati dall'Organizzazione mondiale della sanità in un recente congresso europeo sul tema non sono rassicuranti Dai report emerge che i Paesi dell'Europa meridionale, nello specifico Grecia, Spagna, Malta, Italia e San Marino, hanno tra i più alti tassi di obesità grave tra i bambini dai 6 ai 9 anni: oltre il 4%. I numeri si riferiscono a rilevazioni dal 2007 al 2013 su un campione di quasi 637mila soggetti.

Negli ultimi anni, però, sul Titano sarebbe in corso un'inversione di tendenza. Secondo dati più recenti dell'Authority sanitaria condotte sui bambini di otto anni di tutte le scuole sammarinesi, la tendenza all'obesità in questa età è passata dal 9,3% del 2012 al 7,07% del 2016. Anche il numero di bimbi di otto anni in sovrappeso è diminuito: dal 22,3% al 18,65%. San Marino su questo mostra valori più bassi sia rispetto all'Emilia Romagna che all'Italia in generale. Al centro di tutto c'è l'alimentazione e una giusta attività motoria. Il problema dell'obesità infantile deve essere guardato anche in prospettiva futura e la prevenzione passa soprattutto tramite informazioni e consigli da pediatra a genitori. 

Nel servizio, l'intervista al primario di pediatria Nicola Romeo


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