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Polmonite, tosse insistente e poco catarro fra i sintomi: cosa c'è da sapere sul Mycoplasma pneumoniae

Dopo i numerosi focolai che Oltralpe hanno fatto registrare un aumento di polmoniti del 44% nella fascia 0-2, abbiamo approfondito l'argomento con le informazioni dell'Istituto Superiore di Sanità Italiano e dell'Ospedale Bambino Gesù di Roma

di Silvia Fabbri
9 dic 2023
Polmonite, tosse insistente e poco catarro fra i sintomi: cosa c'è da sapere sul Mycoplasma pneumoniae

Dietro all'aumento di casi di polmonite in Cina e in diversi paesi europei - come Francia, Olanda e Danimarca - si celerebbe il Mycoplasma pneumoniae, un batterio ben conosciuto e alquanto comune - specie fino ai 6 anni di età -. Ad affermarlo è il dipartimento di Malattie Infettive dell'Istituto superiore di sanità (Iss) che in un recente  aggiornamento ha cercato di fare luce su questo patogeno, dopo l'allarme scattato in seguito all'ondata di casi che, anche in Italia, ha visto ricoverati a Perugia due bambini.
Ecco, dunque, alcune delle domande e risposte più comuni appena aggiornate dagli esperti dell'Iss e qualche informazione riportata dall'Ospedale Bambino Gesù di Roma, su questo batterio e su come si curi l'infezione da esso provocata.

Cos’ è il Mycoplasma pneumoniae e perché se ne sta parlando in questi giorni?
Il Mycoplasma pneumoniae è un batterio che colonizza il tratto respiratorio, causando infezioni che vanno da sintomi lievi e spesso autolimitanti (raffreddori, faringiti) fino a forme più severe come la polmonite. In particolare, questo microrganismo è comunemente noto come agente eziologico per la polmonite atipica, in grado di manifestarsi in soggetti in età prescolare, giovani adulti e in soggetti con complicanze o alterazioni immunologiche. Si stima che causi globalmente tra il 10 e il 20% di tutte le polmoniti. In questi giorni se ne parla perché si sospetta sia tra le cause di un aumento dei ricoveri di bambini per polmonite in Cina e in alcuni paesi europei come Francia, Olanda e Danimarca
Questo patogeno è ben conosciuto da anni, e l’infezione da Mycoplasma è piuttosto comune, soprattutto fino ai sei anni di età. Periodicamente si registrano epidemie. Per questo, ora che è aumentata l’attenzione per questo batterio si cominciano a segnalare casi anche nella Penisola italiana dove, è bene ribadirlo, il Mycoplasma è sempre circolato in comunità. La sua identificazione tempestiva mostra come la rete di sorveglianza sia in grado di registrarne la presenza e, di conseguenza, anche un eventuale aumento nel numero di casi nel tempo.

Quali sono i sintomi?
Secondo l'Iss, l’infezione generalmente non dà sintomi, o dà una sintomatologia lieve di tipo respiratorio. In alcuni casi può provocare una polmonite, che nelle situazioni più gravi può richiedere il ricovero ospedaliero. Nel paziente, spesso, il Mycoplasma pneumoniae può essere presente contemporaneamente con altri patogeni, come ad esempio i virus respiratori. Questa co-infezione sostenuta da più patogeni, può esacerbare la sintomatologia e richiedere un ricovero ospedaliero.
Secondo quanto riportato dal sito dell'Ospedale Bambino Gesù, l'esordio sarebbe graduale, di solito è preannunciato da:

  • cefalea;
  • malessere;
  • febbre di basso grado;
  • la tosse è solitamente secca e può persistere per settimane o mesi;

Spesso i bambini presenterebbero:

  • Affaticamento;
  • A volte difficoltà a respirare 
  • Mal di gola,
  • Rinorrea
  • Lieve eritema della faringe posteriore
  • Dolore all'orecchio;
  • Tensione sinusale;
  • Arrossamento della membrana timpanica e adenopatia.

Alberto Villani, Responsabile Dipartimento Emergenza, Accettazione e Pediatria Generale Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, ha ricordato al Corriere della Sera che - rispetto alle altre polmoniti - "quella da Mycoplasma è più complicata da diagnosticare perché i sintomi possono essere confusi con altro. Di solito è presente una tosse particolarmente insistente, non c’è una grande produzione di catarro e spesso non compare neanche la febbre, quindi si può continuare una vita pressoché normale. Dovrebbe invece allertare - secondo l'esperto - una tosse importante, difficoltà a respirare, febbre alta e inappetenza, ma questo vale per tutte le polmoniti". 

Come si cura?
Fortunatamente il Mycoplasma pneumoniae è sensibile a diversi antibiotici e quindi l’infezione può essere curata tramite l’applicazione di protocolli medici ben conosciuti e verificati.

Come si previene?
L' Ospedale Bambino Gesù - data la mancanza di un vaccino specifico - sottolinea l’importanza del lavaggio delle mani, di tossire o starnutire nella piega del gomito, di indossare la mascherina quando si presentano segni di infezione respiratoria e di farla indossare ai soggetti più fragili.





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