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Prevenzione ed obiezione di coscienza, i grandi assenti dal pdl su interruzione gravidanza

Aspettative e critiche del Comitato Uno di Noi e UDS, in attesa del primo confronto sulla bozza

16 apr 2022

 Al via dunque il primo dibattito sul progetto di legge depositato dal Congresso il 7 marzo, dopo il 77,8% del si nel referendum propositivo dello scorso 27 settembre. Nei 9 articoli in cui è suddiviso fissa principi e limiti. La donna potrà chiedere di terminare la gravidanza entro la fine della dodicesima settimana di gestazione. Successivamente solo in caso di pericolo di vita della donna “o se vi siano anomalie e malformazioni del feto che comportino grave rischio per la salute fisica o psicologica” della gestante. Se la donna non ha raggiunto la maggiore età potrà decidere in autonomia solo se vittima di stupro o incesto. Altrimenti dovrà dare il consenso chi ha la potestà legale o il giudice tutelare, in caso di situazioni particolari in famiglia.

Il ricorso all'interruzione volontaria di gravidanza non sarà considerato uno strumento di limitazione e controllo delle nascite, ribadisce la bozza all'articolo 1 e sarà garantita alle donne che faranno richiesta in strutture pubbliche e private, sia sammarinesi che fuori confine. La possibilità di aprire spazi per attività sanitarie private sul tema interruzione di gravidanza rispetto all'Iss è stata una delle criticità subito sollevate dal Comitato Uno di Noi, che nel definire il PDL semplicistico e sbrigativo, ha messo in guardia dai pericoli di zone grigie in cui avviare attività sanitarie non permesse dalla legislazione di molti paesi e rilevato tra le altre cose come la bozza non fissi nessun termine finale per eseguire l'aborto e non disciplini temi fondamentali come la prevenzione, sostegno alle madri e obiezione di coscienza.

Tre temi questi ultimi sui quali i due comitati, che si sono confrontati in una accesa campagna referendaria, si trovano d'accordo. Anche l'Unione Donne Sammarinese infatti, che ha incontrato tutte le forze politiche presentando un documento contributo alla nuova normativa sull'IVG che si richiama alle criticità della 194/78, ha sottolineato come nell'asciutto PDL manchino prevenzione, l'esigenza di un Consultorio con professionisti all'altezza di accompagnare la scelta di ogni donna, formazione del personale, prevenzione delle gravidanze indesiderate, tutela della genitorialità ed obiezione di coscienza, “affinché si trovi un punto di equilibro tra libertà di scelta dei medici e diritti delle donne”. Bisognerà vedere ora come il progetto di legge, che dopo il primo confronto verrà assegnato all'apposita commissione, verrà modificato.





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