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Servizio mense: Csdl contraria a buoni pasto

11 feb 2004
Servizio mense: Csdl contraria a buoni pasto
720mila pasti distribuiti nel 2003. 24 anni dopo l’apertura del primo punto di ristoro a Dogana, il servizio mense viaggia a pieno regime. E’ gestito dal fondo servizi sociali, le cui risorse provengono dalle buste paga dei lavoratori sammarinesi. Questo fondo si suddivide in 4 sezioni dove alla presenza delle due organizzazioni sindacali si affianca quella della pubblica amministrazione, degli industriali, degli artigiani, dei commercianti e dell’Osla. La gestione delle mense coinvolge quindi tutte le sezioni del fondo servizio sociali, perché tutti possono utilizzare questo servizio. Lo Stato mette a disposizione le strutture. Il fondo allestisce gli interni e appalta la gestione, da 20 anni affidata alla Camst che ha a suo carico i dipendenti. La presidenza del fondo servizio sociali è biennale ed è assegnata, a rotazione, ai rappresentati delle 4 sezioni. Oggi, questo incarico, è affidato al Segretario della CSdL Giovanni Ghiotti, che torna a ribadire la richiesta, presentata da tutto il sindacato, di creare un terminale in una zona baricentrica, come Borgo, Cailungo o Valdragone, per decongestionare la mensa dell’ospedale, alla quale si sono aggiunti diverse decine di utenti dopo lo spostamento di alcuni uffici pubblici ai Tavolucci. Un’altra mensa, sottolinea Ghiotti, va aperta nella zona industriale di Rovereta, una delle più importanti aree produttive del paese, sprovvista di questo servizio. Ma, secondo il segretario della Csdl, la risposta del Governo sembra andare nella direzione opposta. Invece di presentare proposte per rafforzare questo servizio, scrive Ghiotti, l’Esecutivo avanza l’idea di chiudere la mensa di Città, sostituendo questo servizio con l’erogazione di buoni pasto presso ristoranti privati. A giudizio del Presidente del fondo servizi sociali, questa può essere una ipotesi da considerare solo se le utenze fossero in numero molto esiguo, tale da non giustificare la continuazione dell’attività. Ma, conclude Ghiotti, così non è. Secondo il segretario della CDLS Marco Beccari, il Governo sembra intenzionato a porre sul tavolo l’ipotesi di chiusura della mensa di Città, per creare nuove aule da destinare agli studenti della scuola media superiore e prevedere delle convenzioni con i ristoratori sammarinesi. Per noi, afferma Beccari, il punto fermo è il potenziamento del servizio. Non siamo pregiudizialmente contrari ad altre soluzioni, ma aspettiamo di conoscere nel dettaglio le proposte che ci farà il Governo. Lunedì scorso il Congresso di Stato ha nominato una delegazione, composta dai Segretari Rossini, Venturini, Andreoli e Mularoni che avranno il compito di incontrare tutte le categorie presenti nel fondo servizi sociali per esaminare il problema nel suo complesso, cercare una sede baricentrica al nuovo sviluppo del centro uffici, decongestionare la mensa di Cailungo e dare risposte alle istanze del sindacato. Il Governo assicura di non avere preso alcuna decisione unilaterale e riconferma la volontà di fare una valutazione complessiva dei punti di ristoro in Repubblica.

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