Offensiva finale in Siria. Le truppe lealiste avrebbero assunto il totale controllo dello strategico quartiere di Salah ad Din, ad Aleppo, dove da giorni sono in atto combattimenti in quella che è la roccaforte dei ribelli. Secondo l’agenzia di stampa ufficiale Sana, agli insorti sarebbero stati inflitti numerosi colpi, con la maggior parte dei terroristi uccisi. Un corrispondente di Al Jazira ha riferito che i ribelli hanno abbattuto un Mig del regime siriano nel cielo di Aleppo e distrutto 5 carri armati. I ribelli danno anche notizia dell’uccisione, vicino Damasco, di un generale russo, che si trovava in Siria come consigliere del ministro della difesa. Sono circa 2.400 le persone che hanno attraversato il confine della Turchia per sfuggire alle violenze in Siria. Intanto il primo ministro siriano Riyad Hijab, che lunedì aveva disertato dal governo di Bashar al Assad, è in Giordania. La conferma arriva dal ministro dell’informazione di Amman.
Ed è l’Iran ad entrare a gamba tesa nel conflitto in Siria, grida al complotto internazionale contro Damasco e lancia un’offensiva diplomatica in favore dell’alleato Bashar al Assad. “E’ incredibile il complotto in atto contro la Siria, tutte le sanzioni economiche applicate contro il Paese e la sofferenza inflitta al popolo siriano”, aveva detto Said Jalili, rappresentante della guida suprema della rivoluzione iraniana Ali Khamenei dopo l’incontro col presidente. Questa posizione allontana sempre più l’Iran dalla Turchia, che appoggia i ribelli sunniti, anche se oggi il ministro degli esteri iraniano ha chiesto all’omologo turco di svolgere un ruolo di mediatore per liberare i 40 iraniani rapiti vicino a Damasco dai ribelli. Domani a Teheran 12-13 Pesi parteciperanno all’incontro consultivo sulla Siria e il 30 agosto se ne parlerà in una riunione ministeriale nel Consiglio di sicurezza Onu.
Ed è l’Iran ad entrare a gamba tesa nel conflitto in Siria, grida al complotto internazionale contro Damasco e lancia un’offensiva diplomatica in favore dell’alleato Bashar al Assad. “E’ incredibile il complotto in atto contro la Siria, tutte le sanzioni economiche applicate contro il Paese e la sofferenza inflitta al popolo siriano”, aveva detto Said Jalili, rappresentante della guida suprema della rivoluzione iraniana Ali Khamenei dopo l’incontro col presidente. Questa posizione allontana sempre più l’Iran dalla Turchia, che appoggia i ribelli sunniti, anche se oggi il ministro degli esteri iraniano ha chiesto all’omologo turco di svolgere un ruolo di mediatore per liberare i 40 iraniani rapiti vicino a Damasco dai ribelli. Domani a Teheran 12-13 Pesi parteciperanno all’incontro consultivo sulla Siria e il 30 agosto se ne parlerà in una riunione ministeriale nel Consiglio di sicurezza Onu.
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