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Tiro a segno: la federazione chiede aiuti

16 apr 2006
Tiro a segno: la federazione chiede aiuti
Un sostegno in denaro per poter mantenere un minimo di continuità nell’attività sportiva. E’ l’appello lanciato dalla Federazione Tiro a Segno a ditte ed enti privati sammarinesi per far fronte ai disagi organizzativi e finanziari incontrati dopo la chiusura del poligono per motivi di sicurezza. Lo scorso novembre, la caduta del masso che ha reso inagibile la struttura. Da allora, per gli atleti si è reso necessario il trasferimento nei locali del Multieventi, dove sono state allestite solo cinque linee di tiro per la specialità ad aria compressa, nessuna per quella a fuoco. Spesso i tiratori, per allenarsi, sono inoltre costretti a raggiungere il poligono di Rimini con conseguenti disagi. 'Il problema – spiega il consigliere Roberto Tamagnini – sta nel fatto che l’impossibilità di utilizzare la propria sede comporta la mancanza di introiti per il sostentamento della federazione attraverso l’organizzazione di gare internazionali e corsi in grado di portare nuovi tesseramenti'. Il Comitato Olimpico concede, secondo le proprie possibilità, l’ordinario contributo o poco più. Dunque, la decisione di rivolgersi, con una lettera, proprio alla società civile al fine di garantire una adeguata preparazione a tutti i tiratori e soprattutto a coloro, che negli anni, hanno ottenuto risultati di alto livello. Trattandosi di un ente pubblico, poi, per i contribuenti ci sarebbe la possibilità di detrarre dalle tasse quanto versato a favore della federazione stessa. 'Un piccolo vantaggio – conclude Tamagnini - per sperare che la richiesta d’aiuto non rimanga inascoltata'.

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