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Torna l'ora legale: tra il 26 e il 27 marzo lancette avanti di un'ora

Origine, risparmio e futuro del cambio dell'ora

26 mar 2022
Torna l'ora legale: tra il 26 e il 27 marzo lancette avanti di un'ora

Questa notte alle 2 di notte si dovranno spostare le lancette avanti di un'ora: il sole dunque sorgerà e tramonterà più tardi. Sette mesi dopo, nella notte tra sabato 29 e domenica 30 ottobre, le lancette saranno nuovamente spostate, questa volta indietro di un’ora.

Quando e dove è nata l’ora legale.

Il cambio d’orario per i mesi estivi è un’iniziativa nata in Gran Bretagna nel 1916, con l’obiettivo di sfruttare meglio la luce del sole. Il primo ad aver espresso pubblicamente la necessità di approfittare delle prime luci del giorno, però, è stato Benjamin Franklin già nel 1784. Spostare le lancette dell’orologio, però, è stata un’intuizione di un entomologo e astrologo neozelandese di origine britannica, circa un secolo più tardi: George Vernon Hudson, nel 1895. Ma fu ancora più tardi, nel 1916, appunto, che l’idea prese la forma di un atto pubblico, il British summer time. Determinante la necessità di risparmiare energia per via della guerra in corso.

Ora legale in Italia

L’Italia fu uno dei Paesi a sperimentare l’ora legale fin dal 1916. Tuttavia inizialmente fu un provvedimento straordinario, ripetuto infatti durante la seconda guerra mondiale. È stato il 1966, invece, l’anno in cui il provvedimento è diventato definitivo e ripetuto ogni anno.

L'ora legale nell'Unione europea

Nel 1980 con una prima direttiva, il Consiglio europeo «si propone come unico obiettivo di armonizzare progressivamente le date di inizio e di fine dell’ora legale». Dal 1994, poi, un’altra direttiva ha fissato inizio e fine dell’ora legale: «dall’ultima domenica di marzo all’ultima domenica di ottobre in tutti gli Stati membri». 




Quanto si risparmia

Secondo la stima fatta dalla società che gestisce la rete di trasmissione nazionale, nei sette mesi di ora legale l’Italia risparmierà oltre 190 milioni di euro e avrà un minor consumo di energia elettrica pari a circa 420 milioni di kilowattora, che equivalgono al fabbisogno medio annuo di circa 150 mila famiglie. «Un importante beneficio ambientale, quantificabile nella riduzione di circa 200 mila tonnellate di emissioni di anidride carbonica in atmosfera».

Abolizione dell’ora legale

Il cambio d’ora non è più un’esigenza condivisa da tutti. Soprattutto i Paesi del Nord Europa che beneficiano meno della luce solare, hanno chiesto da tempo di modificare le disposizioni europee. Prima c’è stato un referendum internazionale on line al quale hanno partecipato 4,8 milioni di cittadini europei: l’84% si è detto favorevole a porre fine al cambio di orario. Il 2022 potrebbe essere l’ultimo anno di ora legale se l’Unione europea emanasse una direttiva che, come quella che nel 1996 ne uniformò l’adozione, uniformasse l’orario unico in tutta Europa.





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