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Vuole chiamare il figlio Wikileaks: bloccato dall'anagrafe

7 apr 2014
Vuole chiamare il figlio Wikileaks: bloccato dall'anagrafe
Vuole chiamare il figlio Wikileaks: bloccato dall'anagrafe
"Wikileaks ha cambiato il mondo". Con questa motivazione un giornalista curdo-iracheno di 28 anni ha spiegato il desiderio di chiamare il figlio come il sito di Julian Assange. Ma l'anagrafe tedesca lo ha bloccato: "Non importa, io lo chiamerò comunque così".
La vicenda è accaduta in Germania, a Passau, dove Hajar Hamalaw si è visto negare da un addetto dell'anagrafe la possibilità di chiamare il figlio WikiLeaks. Le legge tedesca protegge il "benessere del bambino", ha precisato un portavoce dell'amministrazione di Passau. E nonostante il divieto della legge per i genitori il figlio, chiamato alla fine ufficialmente Dako, continuerà ad essere WikiLeaks.

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