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Associazione Uno di Noi: dodici

19 mar 2023
Associazione Uno di Noi: dodici

Dodici sono le ore dell’orologio, i mesi dell’anno, le Tavole della Legge dell’antico diritto romano, i membri dell’omonimo Consiglio sammarinese... ma sono anche i bambini “investiti” dalla 127, (non l’auto ma) la legge entrata in vigore appena 6 mesi fa e che a questi 12 bambini ha negato il diritto fondamentale alla vita, legittimandone anche in territorio sammarinese la soppressione nel ventre materno. Il dato numerico di 12, recentemente diffuso da San Marino RTV, è stato comunicato dal Segretario di Stato alla Sanità, che, con una punta di soddisfazione che a noi è apparsa piuttosto macabra, ha precisato che, grazie alla Legge 127/2022, quattro assistite ISS si sono recate ancora in Italia ad abortire, ma in regime di convenzionamento ISS, mentre le restanti otto hanno potuto abortire a San Marino “in modo sicuro e senza complicanze”. Che bella conquista civile! Finalmente anche nell’antica terra di San Marino si può abortire in modo sicuro e senza complicazioni, e, se proprio si preferisce farlo fuori confine, l’ISS si preoccupa comunque di tutto! Servizio completo e sicuro per le assistite ISS. Peccato che per l’assistito ISS che sta nel grembo materno e di cui l’ISS, di norma, si fa carico anche quando nascituro, le sostanze farmacologiche somministrate alla donna ne abbiano comportato il decesso. Sono 12 bambini che non andranno a riempiere i nostri plessi scolastici, sempre più vuoti, che non andranno ad animare le nostre piazze, sempre più spente, che non potranno mai far valere le loro capacità a beneficio della nostra comunità sammarinese, sempre più vecchia, ma soprattutto sono 12 esseri viventi, appartenenti alla specie umana (come attesta il loro DNA, unico ed irripetibile), a cui questa dignità non è stata riconosciuta da una società, come la nostra, che si proclama inclusiva, progredita, contraria alla pena di morte e che conosce, giustamente, anche norme che tutelano i nostri animali da affezione, la fauna selvatica e alcuna specie arboree. Ma sono anche 12 donne, 12 madri, 12 nostre concittadine, che dovranno convivere con questo pesantissimo dolore e profondo vuoto, come dimostrano le tante testimonianze raccolte e i dati sanitari degli effetti del post aborto. Noi, come comunità sammarinese, abbiamo sicuramente il compito di stare accanto a queste donne e sostenerle, ma ancor più avremmo il dovere di aiutarle prima, nel momento in cui si trovano di fronte al dilemma, per accertarci della effettiva libertà e consapevolezza con cui hanno espresso la volontà di non far nascere loro figlio, prevenendo così, per quanto possibile, questa tragedia (per le 2 vittime di ogni IVG) e questa sconfitta (per l’intera comunità). Inoltre, ci chiediamo se a queste donne è stata presentata l’alternativa del parto in anonimato con contestuale adozione del bimbo: quante sono oggi le famiglie, già in lista d’attesa, che avrebbero immediatamente accolto alla nascita questi figli indesiderati come fossero i propri anziché portare avanti difficili e complessi iter di adozione in Paesi lontani? Oggi si festeggia anche a San Marino il ruolo dei “padri”, e allora che dire di quei 12 mancati papà, che verosimilmente non sono stati neppure ascoltati e forse neppure informati della gravidanza? Per la Legge 127/2022 i papà non esistono. Dobbiamo forse presumere che siano tutti padri indegni o ignoti? Se il crollo in un asilo-nido provocasse a San Marino la morte di 12 bambini, tutti grideremmo giustamente allo scandalo e di dolore. Non di meno grideremmo di sdegno e dolore se quel crollo, interessando il reparto di ginecologia e ferendo le madri, provocasse la morte dei loro bimbi. Ebbene, 12 madri ferite e 12 piccoli esseri umani morti ci sono anche ora, ma non per un terremoto o a causa di malattie o infortuni, bensì per un sistema che non ha saputo proteggerli. Se le nostre coscienze non sussultano alla notizia che nella “piccola” San Marino (certamente non tra i Paesi più famosi per indigenza, degrado e discriminazione sociale, disoccupazione o basso livello di istruzione) potremmo arrivare ad una media di 24 bambini abortiti all’anno (molto più di una prima elementare dei giorni nostri), se notizie come queste non ci interrogano come comunità ma ci lasciano indifferenti e addirittura ci fanno sentire “fieri” del nostro servizio sanitario, allora crediamo che ci sia davvero da preoccuparsi.

Cs - Associazione Uno di Noi





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