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Bilancio Stato: le proposte di RETE e l’epilogo già noto

22 dic 2023
Bilancio Stato: le proposte di RETE e l’epilogo già noto


Caro vita, caro affitti, emergenza casa, economia virtuosa, riduzione debito estero, lotta al clientelismo e al traffico di influenze. Tante sono state le proposte portate da RETE alla legge di bilancio, come sempre con spirito costruttivo e secondo i valori identitari del movimento. Alla fine Governo e maggioranza ne hanno accettate solo alcune, che riassumiamo di seguito:
- abbiamo inserito nella legge il “Tavolo congiunto per la vigilanza e il controllo delle attività economiche”, oggi previsto solo da una delibera del Congresso di Stato fortemente voluta da RETE a maggio scorso. Il rischio era che una volta caduto il governo l’esperienza del Tavolo venisse abbandonata invece, con il nostro emendamento, viene previsto per legge e quindi istituzionalizzato. Al tavolo partecipano tutti i soggetti pubblici che si occupano di antiriciclaggio, rilascio licenze, controlli sugli operatori economici e le forze di polizia con l’obiettivo di mettere insieme le proprie esperienze e competenze per prevenire le distorsioni nel sistema economico, agevolare lo scambio di informazioni e anche come ulteriore riferimento alla Commissione Antimafia;
- all’articolo che prevede che AASS possa fare investimenti per una maggiore autonomia energetica del nostro paese, anche acquisendo partecipazioni in società, abbiamo proposto di inserire il passaggio preventivo in Commissione Finanze con una relazione specifica. È importante che l’autonomia di AASS sia rispettata ma al tempo stesso riteniamo che operazioni di tale entità debbano avvenire nella massima trasparenza dei costi e degli interlocutori;
- abbiamo proposto l’istituzione di un Osservatorio del mercato immobiliare sammarinese che tenga monitorato e predisponga una relazione annuale in merito all’andamento dei valori reddituali, patrimoniali degli immobili e promuova iniziative per calmierare i prezzi degli affitti.

Infine, anche dalle fila dell’opposizione, RETE ha lavorato per un altro passaggio storico legato alla depenalizzazione della cannabis. Passaggio che ancora non si è definitivamente compiuto ma perlomeno ha iniziato il suo cammino: il compromesso raggiunto tra RETE, che storicamente ha un approccio libertario sul tema, e il governo a guida DC storicamente proibizionista, è che il possesso per modiche quantità di cannabinoidi (inferiore a 3 grammi), pur rimanendo tecnicamente un reato, invece di esser considerato un misfatto diventa una contravvenzione che può essere sanata col pagamento di una multa e, in caso di recidiva entro cinque anni, si ritorna alle disposizioni attualmente vigenti.
Questi sono i contributi accettati e di cui andiamo orgogliosi. Orgoglio che invece non riusciamo ad esprimere allo stesso modo per la legge di bilancio nel suo complesso, l’ultimo atto di un Governo che non c’è più da tempo e che dimostra ancora una volta l’incapacità e la non volontà di cambiare metodo.
I desideri e le volontà dei singoli Segretari di Stato sono stati racchiusi in un unico articolo che contiene oltre cinquanta deleghe in bianco, una sorta di libro dei sogni per accontentare tutti, da spendere in campagna elettorale.
L’epilogo, in ogni caso, era già noto. D'altronde lo aveva programmato la DC a giugno sulla testa dei propri alleati: assestamento di bilancio, visita del presidente Mattarella, chiusura negoziato con l’UE, legge di bilancio 2024. Poi tutti a casa ed elezioni.
Sipario.
Applausi?

Comunicato stampa
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