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Come evitare i gravi rischi del prestito ponte: la proposta di Libera

17 dic 2020
Come evitare i gravi rischi del prestito ponte: la proposta di Libera

Lo Stato ha bisogno di reperire finanziamenti. Rivolgersi al mercato esterno è importante in quanto vi è una forte esigenza di generare nuova liquidità per la finanza in generale. Purtroppo il basso rating, le incertezze sulle possibilità del sistema economico di superare le notevoli difficoltà esistenti, la mancanza di un progetto concreto di riforme strutturali capaci di rigenerare l’equilibrio del bilancio dello Stato, generano una condizione di scarsa fiducia attraverso la quale risulta complesso presentarsi sul mercato finanziario. D’altra parte allo stato attuale i tassi di mercato sono negativi o prossimi allo zero, mentre la migliore possibilità di finanziamento per la Repubblica è stata individuata in un prestito ponte, della durata di un anno, al tasso del 2,95% che, dopo il pagamento di una parcella piuttosto elevata, e ai costi delle consulenze legali, porta il costo della provvista a circa il 4,00%. Le remunerazioni dei depositi, anche se vincolate, oggi sia in Europa, ma soprattutto a San Marino, non superano lo 0,70/1,00%, anche per importi significativi come quelli detenuti dal fondo pensioni e dalla previdenza complementare. Il sistema finanziario interno non è del tutto sprovvisto di liquidità interna, anche se è naturale ritenere che questa debba essere implementata, il sistema è in grado di sostenere un percorso graduale di accesso ai mercati esteri. Se poi si mettono in atto politiche che agevolino il rientro dei capitali detenuti all’estero dei residenti, gli effetti positivi sulla liquidità del sistema possono essere significativi. Esistono quindi le condizioni per affrontare con senso di responsabilità la sfida dell’indebitamento e facendo passi sostenibili e in linea con le potenzialità del sistema. Il Prestito Ponte oltre a generare costi elevati di remunerazione, espone il Paese al rischio elevatissimo di non disporre al momento della scadenza, fissata al 31 dicembre 2021, delle risorse necessarie per far fronte al rientro del debito, mettendo in pericolo i cespiti dati in garanzia che rappresentano il patrimonio dello Stato. La proposta di Libera propone un’emissione graduale di Titoli del debito pubblico ad un tasso che remunera ampiamente i risparmiatori, ma inferiore della metà a quello proposto dal mercato e consente di:

1) far crescere gradualmente la fiducia nei confronti degli strumenti finanziari pubblici e quindi rendere sempre più facilmente collocabili successive emissioni anche a tassi migliori rispetto ai primi;
2) far rimanere i redditi prodotti per interessi all’interno del sistema sammarinese, mentre il prestito ponte li destina definitivamente a società estere;
3) offrire al sistema bancario uno strumento importante di remunerazione dei capitali da proporre alla clientela o da utilizzare in proprio e sul quale poter incassare commissioni significative (0,50%)
4) offre inoltre al sistema bancario la possibilità di fidelizzare la clientela residente, affrontare la problematiche della soglia di sicurezza dei 100 mila euro, avvicinare nuova clientela estera, investire in titoli di debito senza incidere sull’indice fra finanziamento erogato e capitale proprio;
5) attraverso questo sistema diventerà quindi naturale per le banche concessionarie proporre i BOS e con tutta probabilità anche altre centri di risparmio potranno col tempo richiedere di accedere allo strumento;
6) favorirà il rientro dei capitali di coloro che hanno preferito depositarli o investirli all’estero;
7) lo Stato beneficerà delle imposte sugli interessi maturati ritenute in acconto dagli istituti bancari convenzionati;
8) La Repubblica di San Marino sarebbe il primo Stato al Mondo che colloca il proprio debito con i canali on- line, assicurando nel contempo ogni forma di sicurezza e trasparenza delle cifre investite.

Questa proposta risolve una marea di problemi: entra a poco a poco sul mercato e conquista la fiducia nel tempo (oggi la fiducia è prossima allo zero); tiene basso il tasso di interesse per lo Stato; incentiva il rientro di capitali; da lavoro alle nostre banche; apre gradualmente la strada al mercato dei capitali esteri per l’eventuale emissione di un titolo di Stato con una pezzatura rilevante; evita il prestito ponte e i rischi connessi; rende il debito dello Stato sostenibile.

Questa la proposta istitutiva dei BOS, Buoni Ordinari Sammarinesi: “In via prioritaria e comunque prima di acquisire risorse finanziarie attraverso contratti di finanziamento così come definiti al comma 2) del presente articolo, lo Stato emetterà Titoli del debito pubblico, denominati Buoni Ordinari Sammarinesi (acronimo BOS) da collocarsi sul mercato interno e internazionale, con le seguenti caratteristiche:

a) ogni emissione avrà un valore massimo complessivo di venti milioni di euro e verrà suddivisa in titoli dal taglio minimo di € 5.000,00;
b) il tasso di interesse annuo della prima emissione dei BOS è pari all’1,25%. E’ facoltà della Segreteria di Stato alle Finanze aumentare fino all’1,50% il tasso di interesse delle successive emissioni nel caso preveda il prolungamento dei termini di rimborso oppure ridurre tale tasso nel caso le performances di collocamento dei titoli siano migliori di quanto preventivato;
c) la durata dei titoli emessi sarà di 12 mesi. Una volta testata l’efficacia della collocazione, la scadenza di nuove emissioni potrà essere prolungata, e modificato il tasso come previsto dal precedente punto b);
d) la collocazione dei BOS viene affidata alle banche convenzionate. Ad esse lo Stato retrocederà lo 0,50% di quanto collocato. Tale retrocessione resterà valida anche nel caso sia la stessa banca collocatrice ad acquistare il titolo. L’investimento in titoli del debito pubblico da parte delle banche non comporta copertura con patrimonio proprio;
e) i titoli del debito pubblico possono essere sottoscritti da persone fisiche e giuridiche ovunque residenti nel rispetto delle regole fissate dalla LIFT e a seguito dell’esito positivo dell’adeguata verifica;
f) nel caso di persone fisiche e giuridiche non residenti nel territorio della Repubblica di San Marino l’Aif emanerà entro il mese di febbraio 2021 disposizioni di semplificazione delle procedure di adeguata verifica. Resta inteso che per i soggetti non residenti la sottoscrizione dei titoli potrà avvenire solo ed esclusivamente tramite bonifico bancario emesso da istituto bancario con sede in Paese whait list. Alla scadenza del titolo questo potrà essere rinnovato oppure incassato dal sottoscrittore sul medesimo conto corrente utilizzato per la sottoscrizione;
g) i BOS potranno essere sottoscritti anche con procedura on-line. Sul sito della Segreteria di Stato alle Finanze verranno riportate tutte le informazioni utili per tale tipo di sottoscrizione e verranno segnalati i link ai siti delle banche convenzionate dove sarà possibile inoltrare le richieste di ammissione, compilare la modulistica di adeguata verifica e, nel caso di risposta positiva, acquistare i titoli con procedura on-line nei termini indicati dal precedente punto f);
h) gli interessi maturati dalla sottoscrizione dei titoli del debito pubblico sono soggetti a ritenuta d’acconto pari al 12,5%;
i) la sottoscrizione di titoli del debito pubblico, BOS, da parte di residenti attraverso disponibilità liquide detenute all’estero, regolarizzano nei confronti dell’erario la posizione fiscale relativa a tali disponibilità e le esentano da imposte periodiche e/o una tantum che lo Stato ha facoltà di decidere.

c.s. Libera 


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