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Depositi alla SMI, 40 famiglie sammarinesi lottano per rientrare in possesso dei risparmi

3 mar 2019
Depositi alla SMI, 40 famiglie sammarinesi lottano per rientrare in possesso dei risparmi
Negli ultimi anni, il sistema bancario ha vissuto tante traversie ed ancora le sta vi- vendo, così come descrivono le cronache degli ultimi tempi.
Diverse banche hanno subito procedure di amministrazione straordinaria e di liquida- zione coatta amministrativa.
Nessuno dei clienti delle banche ha però, fino ad oggi, perso nulla.
Il "sistema" ha voluto tenere indenni i risparmiatori delle banche, dalle loro crisi.
Con provvedimenti di supporto, lo Stato ha permesso di raggiungere questo risultato.
Il clamore e gli interessi che si coagulano all'interno del mondo bancario lo hanno ri- chiesto, se non imposto.
Invece, per qualcuno non è stato così.
I risparmiatori fiducianti coinvolti nella vicenda SMI (San Marino Investimenti S.p.a.), prima e storica società finanziaria e fiduciaria del conte E.M. Pasquini, non hanno subito lo stesso trattamento. Ricordiamo parliamo di risparmiatori e non di in- vestitori o speculatori o di soggetti finanziari.
I denari raccolti, sotto forma di conti correnti di deposito, sono stati depositati in gran parte presso banche estere (all'insaputa dei risparmiatori) e, attraverso operazioni fi- nanziarie internazionali, distratti dalla società finanziaria che, giova ricordarlo, era ed è un soggetto vigilato da Banca Centrale.
Il risparmio è stato tradito, ma nessuno se ne è preoccupato, contrariamente a quan- to previsto e stabilito dalle leggi costituzionali in materia ovvero "...la tutela del ri- sparmio in ogni sua forma...".
Nessuna efficace azione di recupero è andata a buon fine, tanto che nulla è stato ad oggi restituito ai risparmiatori, neppure una ripartizione parziale delle somme già de- positate presso un istituto bancario sammarinese è stata posta in essere dopo oltre sei anni e mezzo dall'inizio della liquidazione coatta amministrativa della società.
Costoro sono stati lasciati languire nella loro disperazione: per la maggior parte di questi erano tutti i risparmi di una vita di lavoro e sacrifici.
Una coltre di silenzio è calata su di loro ed una coltre di nebbia è calata sul destino dei loro risparmi.
Dopo anni di pazienza e richieste inevase, alcuni di questi risparmiatori si sono uniti ed hanno cercato di muoversi da soli per tutelarsi autonomamente. A loro spese sono
state avviate azioni legali sia in Italia (costituzione di parte civile nel processo penale radicato presso il tribunale di Padova), che a San Marino e proprio sulla denuncia penale depositata presso il Tribunale sammarinese, a distanza di oltre due anni, ad oggi non è dato sapere alcunché.
In tale contesto, ogni speranza di potere continuare ad agire da soli, a proprie spese, per recuperare queste somme nei confronti di chi le ha sottratte è vanificata.
Un muro di gomma, dunque, è stato posto per frenare e/o vanificare questa loro ini- ziativa individuale.
Soli, abbandonati, ostacolati e con tutte le spese legali a proprio carico: questa è la sorte dei risparmiatori “traditi” da SMI e dal conte Pasquini.
Le oltre quaranta famiglie di risparmiatori coinvolte non si arrenderanno e faranno tutto quanto possibile per avere ragione dei loro diritti come del resto hanno fatto sino ad oggi. Questo è solo il primo passo di altri che ne seguiranno, ricorrendo se necessario ad organismi ed istituzioni internazionali, tra i quali la Corte dei Diritti dell'uo- mo di Strasburgo.

Comunicato stampa

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