Logo San Marino RTV

ISS, Sinistra Unita: "Riforma della struttura amministrativa sia la priorità"

5 lug 2016
Sinistra Unita
Sinistra Unita
Le dimissioni dell’organismo direttivo dell’ISS, tranne poche eccezioni, hanno suscitato una unanime reazione di sollievo. A nessuno è venuto in mente di chiedere agli interessati, se non altro come gesto di cortesia, di ritornare sulla propria decisione. Anzi la stessa Commissione Consiliare per la Sanità, a larga maggioranza, ha invitato il Governo a prenderne tempestivamente atto e a provvedere con urgenza alle sostituzioni.
Del resto c’era ben poco da fare dopo la dura presa di posizione della Consulta Sociale e Sanitaria che denunciando le inadempienze del Comitato Esecutivo ha dato il colpo di grazia alla traballante troika dell’ISS e ha reso indifferibili le dimissioni dei tre direttori. La loro trascuratezza verso la Consulta, l’ostentata insofferenza verso i loro obblighi di confronto, informazione e ascolto, rispecchiano uno stile freddamente dirigenziale molto lontano dalla cultura del dialogo, tanto più necessaria in un settore delicato e professionalizzato come quello della salute e nei momenti delle scelte difficili dove il consenso e la condivisione sono le chiavi per il successo di ogni riforma.
Il Segretario di Stato Francesco Mussoni ha parlato di dimissioni maturate nel clima complesso che avvolge la nostra sanità come effetto delle riorganizzazioni interne e di una non meglio precisata azione politica molto forte. In pratica – sostiene – il cambiamento suscita resistenza e siccome la mia gestione ha lavorato bene e il cambiamento l’ha davvero perseguito e realizzato, i responsabili ne subiscono gli effetti. Il ragionamento non fa una piega, infatti è per questo che noi siamo fra coloro che invocano a gran voce anche le sue dimissioni. Sulla seconda causa di questo clima complesso, la causa politica, è più difficile dare giudizi senza accreditare la tesi vittimistica del Segretario di Stato Mussoni che si sente accerchiato e bersagliato da un’ostilità politica trasversale che coinvolge le stesse fila della maggioranza e, a quanto pare, del suo stesso partito.
Non è la prima volta che nel corso della legislatura vengono invocate le dimissioni del Segretario Mussoni, anzi su questo fronte è stato il più gettonato proprio perché la sua gestione dell’ISS ha prodotto molto scontento e delusione. Sinistra Unita ha preso più volte posizione contro le sue cosiddette “riorganizzazioni”, contro la farraginosa riforma della medicina di base che si è rivelata a svantaggio dei pazienti, contro i bandi di concorso clientelari, contro i pensionamenti discrezionali, contro l’inutile e misterioso call-center prima presentato ai medici e poi magicamente sparito, contro la lunga sospensione degli screening antitumorali, contro la sospetta inefficienza del nuovo sistema informatico.
Poi ci siamo mobilitati contro l’attacco, gravissimo, al punto nascita dell’Ospedale di Stato sferrato dal Direttore Generale che a mezzo stampa ha insinuato dubbi sulla sicurezza del Reparto di Ostetricia suscitando il panico fra le pazienti e le loro famiglie. Abbiamo subito e vigorosamente deplorato questo inqualificabile allarmismo e ci siamo schierati a fianco di chi pretendeva di conoscere la verità attraverso una indagine imparziale e non affidata a esperti esterni in aperto conflitto di interesse come inizialmente si pretendeva di imporre. Ora che gli esiti della verifica sono noti e hanno escluso responsabilità, carenze organizzative, lacune o ritardi procedurali da parte dell’intero staff di Ostetricia, sulla fiducia dei cittadini nell’ISS è tornato il sereno, ma la plateale iniziativa del Direttore Generale ha assunto più che mai le caratteristiche dell’atto ostile e gratuito, fino a sfiorare l’ipotesi del reato di procurato allarme.
Questo sarebbe già sufficiente per motivare le dimissioni del Comitato Esecutivo ben più concretamente delle fumose, indulgenti e complottistiche giustificazioni portate dal Segretario di Stato alla Sanità, abilissimo nelle autoassoluzioni. Ma ora tutti si chiedono: dov’era il Segretario di Stato quando la sua dirigenza andava alla deriva in un clima di tensione e di insoddisfazione permanente e soprattutto dov’era il Segretario di Stato invece di affrontare quei nodi che, se risolti, permetterebbero di costruire un modello sanitario di qualità e di sostenibilità? Non stiamo parlando della Luna, ma ad esempio di quella ristrutturazione degli apparati amministrativi - invocata accoratamente dai Sindaci Revisori - senza la quale ogni politica di contenimento e di trasparenza della spesa, di azzeramento degli sprechi e di corretta analisi di costi e benefici non è possibile. Sinistra Unita chiede che la riforma della struttura amministrativa dell’ISS sia una priorità per la nuova dirigenza e che questa debba essere reclutata con procedure più trasparenti, condivise e con un bando di selezione nel quale possa vincere, sammarinese o no, il più bravo, il più competente e possibilmente chi ha già dato prova di saper fare.

Comunicato stampa
Sinistra Unita

Riproduzione riservata ©