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Risposta di RETE ad Alleanza Popolare

12 apr 2017
Risposta di RETE ad Alleanza Popolare
Ci spiace annoiare i lettori per rispondere ad un comunicato di Alleanza Popolare (celata dietro il paravento di Repubblica Futura).
Ma il maldestro tentativo di accostare il nostro movimento alla DC ha un solo obiettivo: quello di togliere di mezzo e cercare di far perdere credibilità agli unici in grado di fare opposizione avendo le mani libere, e che provano in tutti i modi ad informare la popolazione su quello che sta accadendo. Tolti di mezzo noi, il piano di colonizzazione del Paese può andare avanti senza voci critiche.
Alleanza Popolare ottusamente conosce solo il bianco e il nero. Sa chi sono i buoni, perché sono sempre loro. Gli altri sono tutti corrotti. Dunque la DC ora è cattiva, mentre fino a pochi mesi fa era buona, perché stava con Alleanza Popolare.
Noi non saremo mai buoni, perché con Alleanza Popolare, come con la DC, non ci interessa venire a patti. Poco conta che Alleanza Popolare sia stata la stampella della DC dal 2008 al 2016: lei è pulita, gli altri sono cattivi, il mondo li ostacola, loro avrebbero fatto tanto di più. Poco conta che stiano da anni occupando ogni posto dirigenziale del paese, come ben sanno i cittadini: i cattivi sono quelli che c’erano prima, e quelli che verranno dopo. Poco contano le battaglie fatte da RETE per la pulizia dei CdA delle banche contrastate e bocciate, solo un anno fa, proprio da DC e Alleanza Popolare.
Poco conta che Alleanza Popolare non abbia mai ottenuto risultati elettorali oltre al 10%: è il restante 90% ad essere cattivo.
Alleanza Popolare è l’ala tronfia della DC, se ne separa solo per sostituire Gatti con sé stessa, depredando e sfruttando il paese, fornendo ruoli agli amici, punendo gli avversari, non facendosi scrupoli a servirsi di qualsiasi strumento; mentre lo Stato rimane sullo sfondo, loro proliferano alle spalle del popolo. L’UpR esce dalla DC solo per gestire autonomamente il conto Mazzini… ed erano nemici di Alleanza Popolare fino a due anni fa. Ora sono bravi anche loro, perché si sono fatti inglobare.
RETE non ha mai governato né fatto coalizioni con la DC, e mai ne farà in futuro: siamo certi che a breve Alleanza Popolare tornerà sui suoi passi, pur di sopravvivere insinuandosi in ogni punto nevralgico della cosa pubblica, che considera “cosa sua”. Quello che abbiamo fatto negli ultimi mesi è definire meglio i contorni di un quadro a tinte fosche che già avevamo percepito e denunciato anni fa anche durante il governo di Bene Comune, e che ora diventa sempre più nitido.
A cosa serve l'uscita di Alleanza Popolare con un comunicato diffamante? A distogliere l'attenzione. Provate a fare loro qualsiasi domanda inerente, ad esempio, la situazione bancaria o gli incroci tra personaggi sammarinesi e società lussemburghesi (ne abbiamo recentemente parlato anche nella nostra video-rubrica quotidiana“TRE minuti con RETE”) riceverete risposte da un disco rotto. Perché sulla stampa italiana sono uscite notizie che potevano conoscere solo i Segretari di Stato e i vertici di Banca Centrale? Perché nel documento inviato al Fondo monetario si parla dell'immobile relativo al patrimonio di Carisp e non di quello di Cis? Quali sono i motivi del commissariamento di Asset e perché è stato scelto un commissario esterno, figlio di un ex senatore italiano legato ai fratelli Confuorti? Perché Banca Centrale riceve, da un anno, i dati dalle banche e non li restituisce al sistema? Chi ha indicato al governo i nominativi del nuovo CdA di Cassa di Risparmio? La risposta a queste domande sarà sempre “RETE ha un accordo con la dc”. Un disco rotto appunto, per evitare di fornire risposte.
D'altronde chi è abituato a diffamare, a farsi largo a colpi di menzogne, non ha nessun interesse a delineare gli scenari futuri, che secondo noi rimangono solamente due alla luce delle scelte fatte negli ultimi mesi.
1) Fare titoli di Stato, da vendere all’estero, per rimpinguare le banche e gestirne gli NPL comperandoli
2) Attaccare lo Stato sociale come richiede il loro amico FMI, un ente sovranazionale non eletto da nessuno le cui ricette hanno messo sul lastrico intere popolazioni.
Nel secondo caso dovremo a breve ridurre la spesa pubblica di 25 milioni l’anno, nel primo caso dovremo ridurla di almeno 50 milioni l’anno, considerando l’obbligo di restituzione degli interessi sul debito. E state pur certi che la popolazione pagherà mentre i dirigenti di AP prolifereranno, loro il sistema lo cercano perché si sentono élite, e le élite contrastano il popolo, che considerano idiota (anche apertamente, quante volte hanno detto che i sammarinesi sono corrotti?). Ciò che è in atto, magari per qualcuno inconsapevolmente, è la subordinazione del nostro Stato a cricche sovranazionali.
Dal gioco di diffamare per non affrontare il grave tradimento inferto allo Stato ci defiliamo, non ci interessa. Si dica di noi quello che si vuole, del resto noi combattiamo il sistema che è rappresentato dalla DC come da Alleanza Popolare , UpR e soci socialisti come Celli, disinvoltamente al fianco di Stolfi, poi di De Biagi, poi di Andreoli… ora di chi?
Poco ci importa di venire dileggiati quotidianamente da chi ha l’unico scopo di crearsi uno spazio elettorale che non ha: evidentemente siamo i soli a disturbarli, ne siamo fieri.

Movimento RETE

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