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Simone Celli: presente e futuro del settore bancario

23 gen 2016
Simone Celli: presente e futuro del settore bancario
Con la nomina del nuovo Presidente di Banca Centrale si chiude, almeno in parte, una fase carica di turbolenze per il settore bancario sammarinese.
La perdurante tendenza recessiva, la fuoriuscita di capitali causata dalla voluntary disclosure, le vicende giudiziarie che hanno colpito l'ex Direttore Generale e l'ex Responsabile del Dipartimento Vigilanza di Bcsm e le successive dimissioni del Presidente, non potevano non alimentare un clima di generale incertezza nell'ambito di un comparto economico che per sua natura ha bisogno di stabilità e fiducia.

Queste criticità, tuttavia, non hanno impedito al settore bancario di reggere l'urto, dimostrando una solidità e una capacità di reazione per certi versi sorprendenti. È questo il dato positivo da cui ripartire per affrontare una situazione che purtroppo resta piuttosto complicata.

Ora però, occorre interrompere l'immobilismo politico che da alcuni anni sta impedendo di delineare con serietà e concretezza un piano finalizzato al consolidamento e allo sviluppo del settore bancario, ovviamente nel pieno rispetto dei parametri internazionali in materia di trasparenza e cooperazione finanziaria.

È il tempo di decidere se abbracciare una visione "localista" o "internazionalista" del settore bancario sammarinese, con la consapevolezza dell'indotto che da esso è stato prodotto fino ad oggi e che anche in futuro potrà produrre in termini economici, sociali, fiscali e occupazionali.

Personalmente ritengo che la strada da perseguire sia quella dell'internazionalizzazione, puntando ad allargare il perimetro del mercato di riferimento attraverso la stipula di appositi accordi di collaborazione con le Autorità di Vigilanza di altri Stati, a cominciare dal memorandum d'intesa con Banca d'Italia; incentivando l'ingresso di capitali esteri che possano garantire le risorse necessarie a rendere più agevole l'accesso al credito per le imprese sammarinesi; promuovendo l'insediamento di progetti imprenditoriali di gruppi bancari e finanziari di riconosciuto prestigio internazionale; collocando la Banca Centrale nel Sistema Europeo delle Banche Centrali; accordandosi con la BCE per la facoltà di accedere alla liquidità dell'Eurosistema; facendo diventare Banca Centrale a tutti gli effetti prestatore di ultima istanza.

L'alternativa "localista" sarebbe il preludio ad un ulteriore periodo di contrazione del settore bancario, con la conseguente diminuzione del numero degli istituti di credito e la perdita di decine di posti di lavoro qualificati e con pesanti ripercussioni negative sull'intero sistema economico. A mio avviso, questa eventualità deve essere scongiurata in ogni modo.

In tal senso, il profilo del nuovo Presidente di Banca Centrale è di altissimo livello e questa cosa va colta positivamente. È una grande opportunità da non disperdere con l'obbiettivo di intraprendere da subito la ristrutturazione di un comparto fondamentale dell'economia sammarinese.

Il governo si faccia parte attiva di questo percorso, affiancando la nuova governance di Bcsm e coinvolgimento A.B.S. nella predisposizione di un piano operativo che assicuri una prospettiva seria e credibile al settore del credito.

Consigliere Simone Celli

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