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Società Poste San Marino Spa, Upr: "perplessità su come l’operazione è stata condotta"

24 giu 2015
Società Poste San Marino Spa, Upr: "perplessità su come l’operazione è stata condotta"
Società Poste San Marino Spa, Upr: "perplessità su come l’operazione è stata condotta"
La nascita della società Poste San Marino S.p.A. è uno dei casi più interessanti in questa legislatura e unico esempio concreto, rispetto al programma di governo della maggioranza, di tentativo di realizzazione.
Ci sono però numerosi elementi di singolarità – usiamo un eufemismo – per un’operazione gestita in modo molto particolare e per molti aspetti blindato e oscuro.

Primo elemento: Posta San Marino S.p.A. è l’unico ente pubblico sammarinese il cui statuto è definito da un allegato di un Decreto Delegato, cosa non usuale per governo e maggioranza, fatto che permette una libertà assoluta di movimento alla società e al governo per variare aspetti sostanziali dello statuto.

Secondo elemento: a febbraio con decreto delegato si fissa entro il 31 maggio il termine per costituire la società Posta San Marino S.p.A., poi con un altro decreto si allunga di 90 giorni e una errata corrige si estende a 180 il termine per costituire la società. Rimandi, modifiche, errate corrige che portano presumibilmente al 31 dicembre 2015 il termine per costituire la società, perché?

Terzo elemento: tutta la gestione della trasformazione delle poste in S.p.A. è sempre stata gestita dal governo con un metodo poco razionale e passateci sospetto: articoli nella legge finanziaria e decreti delegati che rimandavano poi a altri aspetti, senza mai avere la visione globale delle problematiche in campo, lasciando di fatto carta bianca a chi sta gestendo tutta l’operazione e blindando i vari aspetti fra articolo della legge finanziaria e decreti delegati. Una mossa astuta, per gestire sterilizzare polemiche e diluire gli interventi, importanti, che sono di volta in volta qualificati come “tecnici”.

Quarto elemento: il silenzio. Si trasforma in S.p.A. un ufficio pubblico che potrebbe avere necessità, e ogni tanto la cosa viene detta anche dal governo, per sostenersi di ampliare la propria attività a servizi finanziari, entrando in un settore già in grave difficoltà. Questa operazione sta avvenendo nel silenzio, così come nel silenzio non si parla dei 1.236.100,00 euro quale concorso massimo dello Stato all’ente per lo sbilancio dell’esercizio 2015, ne dei 150.000,00 euro erogati sempre dallo stato all’ente per le tariffe postali agevolate concesse dall’ente. Su questo punto il governo ha già stanziato 865.270,00 euro con Delibera n. 16 il 3 marzo 2015. Lo stato paga per un ente che dovrebbe essere autonomo dal punto di vista finanziario e grazie alla trasformazione in S.p.A. avere una gestione più efficiente.

Unione per la Repubblica non è mai stata contraria alla trasformazione delle poste in S.p.A., ha però espresso ripetutamente perplessità su come l’operazione è stata condotta e ha criticato la scelta di spezzettare e diluire tutti gli interventi.
Sono oltre 2 anni che l’operazione sta andando avanti, tacitando aspetti fondamentali, evitando confronti su temi strategici e usando escamotage politico / legislativi per blindare elementi della futura S.p.A. che ci pare stia sorgendo nella assoluta autoreferenzialità e con ragionamenti sul suo futuro e sostenibilità economica che forse sono noti solo ai suoi dirigenti e forse, diciamo forse, a qualche membro di governo.
UPR chiede chiarezza su questo tema, ci sono in gioco risorse pubbliche importanti e c’è l’assetto di un ente che sta muovendo i primi e incerti passi e c’è anche il destino lavorativo di decine di persone che periodicamente manifestano la loro preoccupazione su quanto sta avvenendo.
UPR avrebbe agito in modo molto diverso, con trasparenza, confronto e definendo tempi e percorsi certi evitando scorciatoie o mosse astute per evitare anche il minimo dialogo con le forze politiche di opposizione.

San Marino, 24 giugno 2015

Unione per la Repubblica.

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